PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO STAMPA DELLA SEGRETERIA REGIONALE. Massiccia partecipazione dei medici ospedalieri al Congresso Regionale organizzato sabato 22 ottobre scorso dalla Segreteria Regionale della Sicilia di CIMO, Il Sindacato dei Medici, al Grand Hotel Itria di Viagrande (CT). Nonostante l’assenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin impegnata nel Giubileo della Sanità a Roma e il forfait dell’ultimo minuto da parte dell’Assessore Regionale della Salute, Baldo Gucciardi, obbligato a presenziare alla “visita pastorale” siciliana del Premier Renzi, la presenza del Presidente della Commissione Sanità dell’ARS, On. le Giuseppe Digiacomo, e del Capogruppo del PD a Sala d’Ercole, On. le Alice Anselmo, delegata a rappresentare l’Assessorato della Salute, ha animato il dibattito nel confronto tra sindacato e politica andato in scena sul palco del Centro Congressi etneo. Dopo la circostanziata e puntuale relazione introduttiva del Segretario Regionale Cimo, Riccardo Spampinato, a preso il via un dibattito a dir poco vivace, condito da numerosi interventi dal pubblico dei medici presenti in sala, che non hanno affatto gradito alcune affermazioni dei politici della maggioranza di governo, come quando l’On.le Digiacomo ha affermato che quella siciliana è una delle “migliori sanità d’Italia, che anche dal punto di vista finanziario i conti sono in ordine e la stagione del Piano di Rientro è oramai alle spalle”. Ma soprattutto non ha fatto piacere sentirlo candidamente affermare che le tanto attese assunzioni e stabilizzazione dei precari sono lontane dal trovare quella rapida soluzione che tutti auspicano e che la scadenza del 31 dicembre, con ogni probabilità, non verrà rispettata. Ma allora che fine faranno le graduatorie concorsuali che scadranno proprio a quella data? E ci saranno proroghe per i contratti a tempo determinato? Domande giunte dal pubblico e rimaste senza risposta, con un silenzio imbarazzato della politica, che ha solo provato a svicolare abilmente accendendo ancor più il dissenso della platea, dando vita ad una contestazione civile ma altrettanto risoluta. L’esponente regionale del M5S, On. le Francesco Cappello, ha avuto a quel punto gioco facile di fronte ad una maggioranza di governo balbettante, schierandosi apertamente dalla parte di medici e infermieri e rinfacciando colpo su colpo tutti i ritardi e le inefficienze dell’azione del Governo Crocetta in ambito sanitario, incassando il plauso della platea. Dal canto suo, l’On.le Alice Anselmo, ha ribadito che “ancora non esiste un Piano di rimodulazione della Rete Ospedaliera definito e definitivo, bensì soltanto un documento metodologico su cui lavorare” e che “l’Assessore Gucciardi è impegnato a fare avanti e indietro da Roma nel tentativo di convincere la Lorenzin a sbloccare le assunzioni”. A questo punto, un uditorio sempre su di giri, si è riacceso polemizzando aspramente sia con Digiacomo che con la Anselmo. È d’altra parte più che comprensibile che i medici siciliani non siano più disposti a tollerare questo continuo rimpallo di responsabilità da Regione e Ministero dopo che negli ultimi tre anni si sente parlare soltanto di tavoli tecnici e di documenti preparatori senza mai giungere a conclusione. Sul palco lo stesso Presidente Nazionale Cimo, Riccardo Cassi, è sbottato rinfacciando a muso duro ai politici di maggioranza che il balletto sulle responsabilità e il giochetto del rimpallo Sicilia – Roma ormai non incanta più nessuno. “Ciascuno si assuma le proprie responsabilità e lavori alla soluzione del problema” ha chiosato Cassi in conclusione del suo intervento. A questo punto si è registrato l’impegno formale dell’On.le Anselmo, in rappresentanza del PD e dell’Assessore della Salute, a fornire entro 15 giorni una risposta esauriente (e speriamo positiva) sulla vicenda dello sblocco delle assunzioni. Cimo Sicilia prende in parola l’impegno del PD e dell’Assessorato che in quel frangente l’On.le Anselmo rappresentava e attenderà fino al 6 novembre questa fatidica risposta. Sulla base di questo “verdetto finale” il Sindacato dei Medici assumerà tutte le iniziative necessarie a evitare che tanti colleghi già vincitori di pubblico concorso e che da anni attendono l’inserimento in servizio possano perdere tale diritto. Cimo Sicilia non intende demordere e lasciare ancora in sospeso la vicenda del precariato storico della Sanità siciliana e non si esclude la possibilità di manifestazioni che stavolta saranno al di fuori di una sala congressuale ma direttamente davanti ai palazzi del Governo regionale e dell’Assessorato. Quella dello scorrimento delle graduatorie concorsuali e della stabilizzazione dei precari è una battaglia che non può essere lasciata a sé stessa. È una battaglia che DEVE essere vinta. È un’operazione di giustizia sociale ed è l’unica maniera possibile per evitare lo sfascio della sanità pubblica siciliana e irreparabili danni per i cittadini. Cimo Sicilia si impegna a portarla avanti fino in fondo questa battaglia, mettendo in campo tutte le iniziative, anche giudiziarie, necessarie al raggiungimento di un indispensabile risultato, non rimanendo a guardare aspettando la manna dal cielo, ma continuando a lottare con tutte le proprie forze, consapevole, oggi più di prima di avere al proprio fianco un’intera categoria di medici che da Cimo si sentono rappresentati e tutelati e la cui presenza alla manifestazione di sabato è la conferma del buon lavoro fin qui svolto dal sindacato.