Lunedì 25 settembre u.s., a seguito dei recenti tragici eventi di questi giorni, una Delegazione SMI composta dal Coordinatore Provinciale Cosimo Trovato e dal Vice-Segretario Regionale Emanuele Cosentino, ha incontrato il Dir. Gen. dell’ASP di Catania, Dott. Giuseppe Giammanco, e il Dir. San. Franco Luca, al fine di una rivalutazione di quanto ad oggi fatto in termini di sicurezza presso i Presidi della Continuità Assistenziale dell’ASP di Catania. Pur dando atto dei grandi passi avanti fatti nel corso dell’ultimo anno, sempre conseguentemente ad un ulteriore atto di violenza in un presidio di C.A., ancora molto resta da fare e da correggere su quanto fatto per raggiungere un livello di sicurezza che, comunque, non potrà mai essere assoluto, considerato che i Presidi di C.A. e Guardia Medica sono le strutture a più alto rischi fra quelle sanitarie esistenti. La delegazione SMI ha fatto rilevare come il mancato ascolto da parte di Resp. della sicurezza, direttori di distretto e quant’altro delle osservazioni e obiezioni poste dagli stessi professionisti hanno determinato tutta una serie di “incongruenze” nella installazione di molti dei “presidi di sicurezza” previsti, e ha proposto una serie di misure integrative del processo di “messa in sicurezza” ancora in atto che tenga conto e vada condiviso con i medici operanti nel sistema attraverso la collaborazione dei Direttori di distretto e i Medici Coordinatori di C.A. Il Dir.Gen. Giammanco ha recepito e condiviso, sostanzialmente, tutte le proposte SMI, e il Dir. San. Luca ha immediatamente accettato di incontrare a breve i Direttori di Distretto e i Coordinatori della C.A. per iniziare un percorso comune finalizzato al raggiungimento dei migliori livelli di sicurezza possibili nei Presidi di C.A.-GM , fermo restando le specificità dei singoli Distretti e Presidi. Le proposte della Delegazione SMI prevedevano: la necessità di elaborare a breve un piano particolarizzato per ogni distretto e presidio x presidio, che tutte le misure venissero preventivamente concordate con i Coordinatori dei Presidi, spesso inascoltati durante la fase dello scorso anno, oltre che alla valutazione controllo di una serie di incongruenze attuali, al controllo periodico e all’attenzione su quanto segnalato dagli stessi Coordinatori, possibilità di accorpamento, dove le condizioni logistiche permettono, delle sedi con personale invariato e senza diminuire i posti della pianta organica distrettuale e cioè la possibilità di accorpare tre medici di tre presidi in un presidio unico, con un autista, magari con accordo con organizzazioni del volontariato. (o anche 2 medici di due presidi adiacenti), fermo restando il mantenimento degli organici. La presenza di personale infermieristico h.24 potrebbe qualificare anche il presidio come ambulatorio infermieristico distrettuale, i presidi non accorpati o accorpabili dovrebbero essere forniti di autista a carico di ASP o Comuni. Le sedi dovrebbero essere adeguate con VIDEO-SORVEGLIANZA CON ACCESSO REMOTO PRESSO ISTITUTO DI VIGILANZA, NON PARE POSSIBILE CON LE FORZE DELL’ORDINE CHE NON POSSONO ESSERE INCARICATE PRIMARIAMENTE DI TALI COMPITI. Non hanno senso le video-camere a circuito chiuso, che hanno avuto solo la funzione di ” spiare i Colleghi” e comunque non hanno azione preventiva ma solo in sede di verifica. Le sedi più isolate devono essere fornite di tutto ciò sopra indicato, chiedendo eventualmente la partecipazione dei comuni al fine di garantire sicurezza e sorveglianza. A tutto ciò va aggiunta un’agibilità e abitabilità delle sedi come previsto dalle norme vigenti per quanto riguarda servizi, impianti, igienizzazione degli ambienti e quant’altro. Si invitano, pertanto, i colleghi e soprattutto i Coordinatori dei Presidi a farsi parte diligente su quanto sopra esposto e alla massima collaborazione segnalando ai Direttori di Distretto e a questa O.S. situazioni di difformità su quanto sopra indicato.
Delegazione SMI Vice-Segretario Regionale Emanuele Cosentino
Coordinatore Provinciale Cosimo Trovato