Identificato il meccanismo che causa la cronicizzazione dell’infiammazione tipica dell’artrite idiopatica giovanile nei bambini e dell’artrite reumatoide negli adulti. Lo studio congiunto tra Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e l’Istituto di Farmacologia Traslazionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ift-Cnr) ha dimostrato come l’elevata presenza di due particolari proteine (p75NTR e proNGF) nei soggetti colpiti da queste patologie sia alla base di tale meccanismo. I risultati, pubblicati su RMD, la rivista scientifica dell’European League Against Rheumatism (EULAR), hanno messo in luce l’esistenza di un circolo vizioso che amplifica l’infiammazione (e quindi il danno) dei tessuti articolari. Domenica 15 ottobre si è celebrata la Giornata Mondiale del Malato Reumatico. Negli ultimi 10-15 anni, l’aumento delle conoscenze circa i meccanismi che portano alle malattie reumatiche e la disponibilità di farmaci biologici innovativi hanno cambiato la prognosi e la qualità di vita di molti pazienti con malattie reumatiche. Tuttavia, esistono ancora patologie e pazienti che non rispondono in maniera soddisfacente alle terapie disponibili. Studi sui meccanismi dell’infiammazione sono pertanto necessari proprio con l’obiettivo di ridurre progressivamente il numero di pazienti che non riesce ad avere una qualità di vita ottimale. Lo studio in questione riguarda il nerve growth factor (NGF), scoperto da Rita Levi-Montalcini. Il nerve growth factor, o fattore di crescita nervoso, è una proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso. Grazie ad una particolare tecnica, è stato possibile dimostrare che nelle articolazioni infiammate dei bambini con artrite idiopatica giovanile e degli adulti con artrite reumatoide sono presenti livelli elevati sia della forma immatura di questa proteina (il proNGF, un tipo di NGF non ancora processato), sia di un’altra, il recettore p75NTR. L’attivazione di questo recettore di NGF, che lega in modo specifico il proNGF, determina un aumento del rilascio di mediatori dell’infiammazione, le sostanze cioè che avviano e regolano le reazioni infiammatorie, contribuendo alla cronicizzazione della malattia e, di conseguenza, alla genesi del danno ai tessuti articolari. “Il circolo vizioso che coinvolge il recettore p75NTR e la forma immatura di NGF, chiamata proNGF, provoca l’attivazione delle cellule del sistema immunitario e la conseguente amplificazione dell’infiammazione”, spiega la dottoressa Luisa Bracci Laudiero, dell’Istituto di Farmacologia Traslazionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche. L’artrite idiopatica giovanile, tra le patologie reumatologiche più diffuse, fa registrare fra i 50 e i 90 casi ogni 100mila bambini. Secondo le più recenti stime, gli under 16 che soffrono di malattie reumatologiche sono diverse migliaia: probabilmente si tratta di circa 10mila bambini e adolescenti. L’artrite idiopatica giovanile sistemica, la forma più grave di artrite cronica in età pediatrica, colpisce 1 bambino su 30mila. Le terapie attuali sono efficaci in una buona percentuale di bambini e adulti con artrite. Una migliore conoscenza dei meccanismi dell’infiammazione potrà permettere risultati ancora migliori. “La scoperta apre nuove prospettive terapeutiche circa il possibile uso di specifici inibitori dei recettori di NGF come nuovo trattamento per l’infiammazione cronica nei pazienti con artrite”, spiega il dottor Fabrizio De Benedetti, responsabile della Reumatologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che ha coordinato lo studio. Solamente presso la Reumatologia pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù, ogni anno vengono effettuati 650 ricoveri ordinari, 1300 ricoveri in day hospital e 4mila visite ambulatoriali.