È un vero e proprio allarme sociale quello lanciato dal Presidente nazionale Cao su abusivismo e sulla deriva commerciale di certa odontoiatria. C’è la titolare di un centro estetico condannata perché faceva sbiancamento dentale; c’è la catena a Torino che estrae – “in maniera ingiustificata”, secondo la perizia di parte – 20 denti a una paziente per installare degli impianti, con grave compromissione del suo stato di salute. Per questo, ha chiesto a tutti i presidenti di istituire urgentemente una “unità di crisi”, composta da Odontoiatri “esperti” di Legislazione e da consulenti esterni, che possa esprimere un “impegno fattivo, visibile e incisivo nei confronti dei referenti politici” per un’approvazione rapida e senza modifiche del DDL Lorenzin, relativo alla riforma degli Ordini e delle Professioni sanitarie. “Il Ddl Lorenzin è stato valutato e discusso, più volte, in modo approfondito sia nell’Assemblea dei Presidenti CAO sia nel Consiglio Nazionale della FNOMCeO – si legge in una Comunicazione, inviata a tutti i Presidenti Cao per tirare le somme di quanto deciso nell’ultima Assemblea nazionale – e rappresenta la sintesi non certo ideale, ma condivisa e approvata dalla totalità dei Presidenti CAO e (con pochi voti contrari o di astensione) dai Presidenti di Ordini”. Ora però, sempre secondo la Cao,“l’iter di approvazione del Ddl Lorenzin, nonostante l’ottimismo manifestato pubblicamente nel corso dell’inaugurazione della sede dallo stesso Ministro, in caso di modifiche potrebbe interrompersi e riprendere da un ulteriore passaggio nell’altra Camera parlamentare”. Nell’ultima riunione della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, infatti, si è deciso di abbinare alla discussione parlamentare sul DDL anche quella di altre proposte di Legge, tra le quali la n° 993 “Disposizioni concernenti la disciplina della professione sanitaria di odontotecnico“, per la quale la Cao stigmatizza “l’assoluta inaccettabilità dei contenuti”, in particolare nella parte in cui prevede “un’assurda sanatoria per coloro che hanno ottenuto il titolo di odontotecnico in base alla normativa vigente”. “I presidenti CAO provinciali – dichiara Renzo, commentando l’iniziativa – in modo unitario e compatto, a tutela del diritto alla salute delle persone, hanno deliberato di scendere in campo e di investire ogni sforzo per fare comprendere che si tratta di unvero allarme sociale”. “I rappresentati dell’istituzione ordinistica odontoiatrica– spiega – hanno deciso, per la prima volta, di rivolgersi al Governo, alle Commissioni sanità e direttamente ai Parlamentari sul territorio per vedere cosa e come risponderà la politica!” “Svilupperemo ulteriormente la nostra azione a difesa del diritto alla salute dellepersone – conclude Renzo – e rafforzeremo i nostri contatti. La tutela della persona e del suo diritto alla sicurezza delle cure è il nostro primo compito”.