Nel corso dell’incontro organizzato allo Sheraton dall’Ordine il Presidente nazionale CAO è intervenuto evidenziando a Renzi 4 punti: 1) La pubblicità sanitaria dopo la liberalizzazione prevista nella Legge Bersani è divenuta farwest in cui i cittadini sono vittime inconsapevoli di spregiudicate operazioni commerciali che nulla hanno a che vedere con la tutela della salute Gli stessi politici chiedono ora misure di controllo dopo aver creato il danno dell’abolizione della precedente legge 175/92 2) La piaga dell’abusivismo specialmente in odontoiatria continua a manifestarsi ed è una specialità tutta italiana. Il disegno di legge che prevede norme maggiormente dissuasive attraverso la necessaria modifica dell’attuale art 348 c.p. langue ancora in Parlamento anche se a parole tutti si dicono favorevoli 3) Non è possibile che la disciplina per aprire uno studio odontoiatrico o una struttura sanitaria sia differente da regione a regione e rappresenti un ulteriore complicato ed insuperabile iter. Occorre una normativa nazionale che finalmente semplifichi ed indichi criteri generali validi per tutte le regioni italiane. 4) Nonostante molte promesse le prestazioni odontoiatriche non sono state mai inserite nei LEA. E’ vero che il costo dell’odontoiatria è in alcuni casi incomprimibile ma è necessario che uno Stato si faccia carico dei problemi di tutela della salute anche nel campo dell’odontoiatria. Il documento dopo l’esposizione pubblica è stato consegnato direttamente al Presidente del Consiglio a nome dei 62 mila Medici Odontoiatri rappresentati dall’ istituzione ordinistica CAO. Renzi ha manifestato l’impegno di valutare uno per uno i punti e dare in ogni caso delle risposte.