L’idea è nata dall’esperienza realizzata dalla Senologia del Cannizzaro di Catania ed è quella di donare delle originali ed eleganti pochette alle donne operate per “vestire” la sacca di drenaggio. Le pochette in tessuto patchwork sono state realizzate, una ad una, da Giada Drocker, giornalista, e dalla sua famiglia e sono state benedette, durante la celebrazione della Santa Messa da Padre Luca, parroco di San Luigi. Le pochette sono corredate da un’immaginetta di Santa Agata, protettrice delle donne operate al seno. Le pochette sono state donate al dr. Marco Ambrogio, chirurgo oncoplastico della UOC di Chirurgia. Il reparto le presterà alle donne per permettere loro di camuffare la vistosa sacca di drenaggio da portare temporaneamente dopo l’intervento chirurgico. «Un atto di vicinanza e di solidarietà per le donne che si trovano ad affrontare un momento delicato e difficile come quello dell’intervento al seno» ha commentato il Commissario, dr. Salvatore Lucio Ficarra. All’incontro per la consegna delle sacche per il drenaggio per le donne operate al seno nel reparto di Chirurgia dell’ospedale Civile di Ragusa erano presenti il direttore della U.O.C. di Chirurgia, dr. Gianluca Di Mauro, il responsabile della Chirurgia senologia, dr. Marco Ambrogio, il direttore sanitario degli ospedali riuniti “O.C. OMPA”, dr. Pasquale Granata, il cappellano del PO, padre Giorgio Occhipinti e il personale del reparto. “Il mio è stato un piccolo gesto di solidarietà e attenzione alle donne che si trovano a vivere una condizione di estrema delicatezza. Ho realizzato queste sacche assieme alla mia famiglia – ha dichiarato Giada Drocker, accanto i suoi figli, Lorenzo e Alice – che ha voluto supportarmi concretamente nella realizzazione delle sacche. Dentro abbiamo inserito anche le immaginette di Sant’Agata, protettrice delle donne operate al seno, che sono state benedette da Padre Luca, parroco di “San Luigi”,anche lui presente alla cerimonia”. “E’ fondamentale che le donne capiscano quanto la prevenzione sia necessaria per intervenire in tempo – ha affermato il dr. Ambrogio – Non ci stancheremo mai di ripetere che con una visita e una mammografia si può scoprire un tumore in una fase ancora iniziale. Un passo avanti verso una guarigione più sicura e i trattamenti successivi saranno più semplici e meno invasivi. I controlli devono essere eseguiti nelle donne fertili e devono iniziare già a 30-35 anni con un’ecografia mammaria annuale e dai 40 anni anche con una mammografia annuale. Il dr. Di Mauro ha sottolineato un dato importante che, nel reparto di chirurgia dell’ospedale Civile, ci sono, in media, due interventi la settimana di neoplasie mammarie. Il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nelle donne, in cui circa un tumore maligno ogni tre (28%) è un tumore mammario (I numeri del cancro in Italia 2017). Anche per il 2014 il carcinoma mammario ha rappresentato la prima causa di morte per tumore nelle donne, con 12.201 decessi (dati ISTAT).Negli ultimi decenni si è registrato un costante aumento di frequenza di diagnosi, accompagnata, però, da una riduzione della mortalità. Ciò è stato possibile anche grazie alla sempre più ampia diffusione della diagnosi precoce, che ha permesso di aumentare il numero di tumori identificati ai primi stadi di sviluppo della malattia, quando il trattamento ha maggiori probabilità di essere efficace e meno invasivo.