Ormai è diventato un dispositivo di uso comune in tutte le realtà ospedaliere, dopo aver letteralmente modificato – in senso positivo – la prognosi delle principali cause di morte cardiovascolare – e in particolare dell’infarto miocardico acuto. Ma forse non tutti ricordano che quel tubicino capace di dilatare l’arteria coronarica (e non solo) ostruita da un coagulo di sangue è natoo quarant’anni fa. O meglio, in quegli anni che paiono lontani ma sono così vicini è stata realizzata la prima angioplastica, ovvero quel “palloncino”, che dello stent è stato il precursore .il primo device che ha consentito l’angioplastica era infatti un sistema gonfiabile messo a punto dal medico tedesco Andreas Roland Grùntzig. Fu lui a concepire, per un soggetto colpito da angina, il prototipo da cui è nata l’angioplastica, la tecnica che continua a salvare pazienti infartuato con stenosi delle arterie coronarie. Dopo il palloncino, lo sviluppo degli stent è stato vertiginoso. Prima la realizzazione del dispositivo in acciaio a maglie autoespandibili, arrivata nel 1987, poi il passaggio agli stent medicati con farmaci che riducono il rischio di riocclusione del vaso. Infine la messa a punto della doppia aggregazione, mirata sempre e ridurre il rischio che la coronaria si richiuda. Una storia lunga, che ha ancora molte pagine da scrivere.