Primo trapianto di utero in Italia al Policlinico

Primo trapianto di utero in Italia al Policlinico

23 Agosto 2020 Redazione 0

Il primo trapianto di utero in Italia è stato eseguito al Centro Trapianti del Policlinico di Catania, in collaborazione con l’Azienda ospedaliera Cannizzaro,. L’equipe composta dai professori Pierfrancesco e Massimiliano Veroux, Paolo Scollo e Giuseppe Scibilia, ha effettuato il delicato intervento su una paziente di 30 anni alla quale è stato trapiantato l’organo. La donna, siciliana, è in buone condizioni di salute. «È un motivo di grande orgoglio per la sanità di tutto il nostro Paese. La testimonianza stessa di un miracolo umano che restituisce vita grazie al gesto di estrema generosità di una donatrice. Ai medici e a tutti i professionisti impegnati in questa impresa, i complimenti ed il ringraziamento di tutto il governo regionale e del popolo siciliano», ha commentato il presidente della Regione, Nello Musumeci. Nel 2018, l’Istituto Superiore di Sanità e il Centro nazionale Trapianti hanno approvato il protocollo inerente il primo programma sperimentale di trapianto di utero da donatore deceduto. Il centro trapianti d’organo del Policlinico di Catania è l’unico centro in Italia autorizzato e qui viene effettuata la valutazione di idoneità delle candidate al trapianto che vengono inserite in una apposita lista d’attesa. Possono essere considerate per l’eventuale trapianto pazienti di età compresa tra i 18 e 40 anni, affette dalla sindrome di Mayer-Rokitansky o da una malformazione dell’utero. Possono essere incluse anche donne sottoposte a rimozione chirurgica dell’utero per cause non tumorali. L’iter diagnostico prevede un primo step da effettuare nell’unità operativa di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Cannizzaro e successivamente nel centro trapianti del Policlinico.La valutazione prevede di verificare l’idoneità clinico-strumentale tipica per i pazienti da sottoporre al trapianto di un organo solido, unitamente a una valutazione psicologica volta a valutare l’aderenza al processo trapianto ed alla successiva terapia immunosoppressiva».

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