Il progetto è stato presentato stamattina al Comune di Catania dal consigliere Ersilia Saverino, ideatrice dell’iniziativa che ha voluto, innanzitutto, ringraziare per la sua preziosa collaborazione di coordinamento Antonella Bonanno, responsabile P.O. Ufficio studi della città. “Si lavorerà a stretto contatto con le forze dell’ordine, i servizi sociali, ma anche gli ospedali. Grazie al contributo di professionisti saranno realizzati corsi di formazione e una sorta di vademecum per gli operatori della rete territoriale “Per non sentirmi sola” che collaboreranno alla prevenzione e al contrasto contro ogni genere di abuso sulle donne. Perché gli atti di violenza attraversano tutti i ceti sociali e possono avvenire in famiglia, in strada, al lavoro e tra amici”. Lo ha detto Saverino spiegando l’importanza della costruzione di una rete con le associazioni, le istituzioni e tutti i cittadini che vorranno offrire il loro contributo al progetto, destinato agli allievi delle scuole di ogni ordine e grado di tutti i comuni che vogliono gemellarsi. “E’ necessario creare punti di ascolto e cambiare la cultura, sensibilizzando l’opinione pubblica, a partire dalla formazione nelle scuole”, ha proseguito il consigliere. Che ha poi citato l’ultimo rapporto Istat del 2015, secondo cui il fenomeno della violenza sulle donne è in continua crescita. “Nel mondo – ha detto – il 35% delle donne ha subito violenza e il 12% non ha avuto la forza di denunciarlo. Ci sono casi complessi che non riescono a trovare sufficiente tutela per le vittime. Certamente sono stati fatti tanti passi avanti, ma l’attuale normativa non permette di soddisfare tutte le esigenze per tutelare le donne maltrattate”. La difficoltà sono tante, ha ricordato infine il consigliere “dalle donne picchiate che non si sono mai rivolte ai medici a quelle che non hanno mai sporto denuncia per episodi pregressi, condizioni che si sommano alle difficoltà, per le istituzioni preposte alla loro tutela, di avere davanti un quadro chiaro che spesso non consente di intervenire immediatamente. Per questo dobbiamo essere tutti coraggiosi e unirci in rete, nei limiti ovviamente in cui ci è consentito”. Nel corso dell’incontro, moderato dalla stessa consigliera Saverino sono intervenuti: il sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando e l’assessore Evelyn Garofalo; il direttore dell’Istituto di Igiene mentale di Catania, nonché psichiatra, scrittore e artista, autore di numerosi libri ed espositore in varie mostre internazionali, Carmelo Zaffora; il vice questore – dirigente Polizia Postale, Marcello La Bella; il commissario della polizia municipale di Catania – responsabile “Educazione alla cittadinanza”, Nadia Mannino; la dirigente scolastica Tiziana Palmieri dell’istituto De Amicis, che ha presentato la ”porta rossa” dipinta dagli studenti, che hanno letto pensieri e aforismi “sulla donna e sulla luce”; la preside dell’istituto scolastico San Domenico Savio di San Gregorio Daniela Fonti che ha presentato il video contro la violenza girato dagli studenti. E poi ancora esponenti del mondo scientifico: dal dirigente medico del pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi di Catania e coordinatrice del team Codice Rosa, Carmela Puleo alla psicologa Patrizia Garaffo. E rappresentanti del mondo dell’associazionismo, come la Responsabile Unicef di Catania, Luana Chiarenza, che ha spiegato nel suo intervento il significato esoterico della luce. È intervenuto anche il vicepresidente vicario del comune di Catania Sebastiano Arcidiacono. Infine, l’impegno del comune di Castel di Judica, che ha partecipato inviando le foto di manufatti degli studenti, che pur non essendo presenti, hanno decorato dei sassi e dipinto di rosso una panchina per esprimere tutta la loro condanna alla lapidazione delle donne musulmane.