I pediatri consigliano la vaccinazione anti-Covid-19 negli adolescenti. L’Ema autorizza l’uso del vaccino Spikevax-Moderna

I pediatri consigliano la vaccinazione anti-Covid-19 negli adolescenti. L’Ema autorizza l’uso del vaccino Spikevax-Moderna

2 Agosto 2021 di: Angelo Milazzo 0

Via libera dell’Ente Regolatorio Europeo all’utilizzo del vaccino contro il Covid prodotto da Moderna, denominato Spikevax, dai 12 ai 17 anni d’età. Si tratta del secondo vaccino contro il Covid-19 approvato per gli over-12, dopo quello Pfizer. Il trial è stato condotto in conformità con il Piano di indagine pediatrica (Pip) di Spikevax, che è stato concordato con il Comitato Pediatrico Ema (Pdco). I Vaccini Moderna e Pfizer sono entrambi vaccini ad Rna messaggero e rappresentano il top a livello planetario, sia come sicurezza, sia come efficacia, ancora molto buona nella prevenzione di forme gravi di malattia, anche di quelle dovute alla famigerata “variante Delta”. Anzi, sicurezza ed efficacia hanno dimostrato profili migliori di quelli riscontrati in età più avanzate.

La somministrazione non si prospetta però molto agevole negli studi dei Pediatri. Entrambi i vaccini mantengono attività in temperature da frigorifero soltanto per un mese; debbono essere somministrati entro 6 ore dalla preparazione, debbono essere somministrati a più ragazzi contemporaneamente: 10 nel caso del vaccino Moderna.

Molte famiglie si pongono il problema se sia opportuno vaccinare ragazzi che quasi sempre svilupperebbero forme lievi della malattia. Noi pediatri evidenziamo che si possono determinare, sia pur raramente, complicanze gravi come la “Sindrome Multisistemica Infiammatoria”, che esistono complicanze e sequele anche a distanza di tempo, e che i più giovani rappresentano i più efficaci diffusori dei contagi.

Per tutte queste motivazioni, la Società Italiana di Pediatria raccomanda: 

  1. la vaccinazione anti Covid-19 per tutti i soggetti con età superiore a 12 anni;
  2. l’utilizzo di qualsiasi vaccino anti-Covid-19, purché autorizzato da Ema e Aifa;
  3. la somministrazione di tutte le altre vaccinazioni già previste nei calendari vaccinali, con la semplice distanza di 15 giorni;
  4. un intervallo di almeno 90 giorni nei casi di pregressa infezione da Sars-Cov-2 o da somministrazione di anticorpi monoclonali specifici;
  5. di non prescrivere farmaci finalizzati alla prevenzione di eventi avversi;
  6. di guidare le famiglie verso un percorso vaccinale libero e consapevole;
  7. di informare i genitori circa le modalità di gestione dei più frequenti segni e sintomi postvaccinici;
  8. di rispettare le norme di prevenzione per il contenimento e la diffusione del virus, anche dopo la vaccinazione
Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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