Parassitosi: infestazioni sempre attuali

Parassitosi: infestazioni sempre attuali

13 Dicembre 2023 di: Angelo Milazzo 0

Per certi “grattacapi”: occhio al pidocchio

Anche quest’anno le scolaresche del nostro Paese cominciano ad essere infestate dai pidocchi. Il Pediculus hominis è un insetto delle dimensioni di 1-3 millimetri che depone le sue uova, denominate lendini, attaccandole alla parte iniziale del fusto dei capelli, sui quali si muove facilmente, grazie ad uncini posti sulle zampe. I pregiudizi che riguardano questa infestazione sono a tutt’oggi enormemente diffusi. Non è vero che chi viene parassitato dai pidocchi sia “sporco”. Anzi, vengono attaccati più facilmente i capelli lavati eccessivamente, sottili, chiari. Inoltre: le etnie meno colpite sono proprio quelle a pelle nera. Non è vero che il pidocchio “salta” da una testa all’altra. Per la sua diffusione sono necessari contatti diretti, o uso comune di oggetti infestati. Su questi oggetti gli insetti non sopravvivono a lungo, poiché sopravvivono solo se si nutrono di sangue umano. Sono quindi di minima utilità le disinfestazioni ambientali che riguardino scuole, palestre, ecc. La riammissione a scuola può avvenire anche nel giorno successivo di idoneo trattamento, attestato da certificato dal medico. Una dozzina di anni fa elaborai un decalogo per la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), che mantiene a tutt’oggi una notevole attualità. Infatti convinzioni e comportamenti sbagliati persistono incredibilmente tra la nostra popolazione.

  1. Bisogna pensare alla presenza di pidocchi in concomitanza con: epidemie scolastiche, arrossamento cutaneo, soprattutto in corrispondenza della regione nucale, prurito al cuoio capelluto, soprattutto notturno.
  2. Non è difficile ispezionare il cuoio capelluto con una buona illuminazione, con un pettine a denti fitti, meglio con l’ausilio di una lente d’ingrandimento. I moderni dermatoscopi magnificano le immagini con grande efficacia. In caso di epidemie, i controlli vanno effettuati almeno due volte alla settimana.
  3. Se il sospetto risulta fondato, bisogna applicare un prodotto specifico, per il tempo necessario (preferibilmente per una notte intera) e scegliendo le formulazioni adatte: gel, lozioni, mousse termosensibili, ecc. 
  4. Non è vero che la pediculosi si previene o si cura con l’uso di shampoo. Le formulazioni diluite o che vengono seguite da un precoce risciacquo hanno una scarsa efficacia. Qualsiasi molecola per risultare efficace deve rimanere a contatto con i capelli per un tempo sufficiente: solitamente per alcune ore.
  5. Le categorie di principi attivi che hanno dimostrato maggiore efficacia sono: permetrina, piretrine naturali sinergizzate, malathion, dimeticone. Quest’ultima sostanza agisce con un meccanismo di tipo fisico, “asfissiando” il pidocchio. La terapia dovrebbe essere indicata dal medico. Purtroppo, molte persone si rivolgono direttamente al farmacista. Ne conseguono rimedi spesso inefficaci e che anzi fanno acquisire resistenza ai pidocchi.
  6. Il trattamento deve essere ripetuto dopo 7-10 giorni. Occorre cambiare tipologia di prodotto, dopo tre recidive dell’infestazione. 
  7. Bisogna far seguire l’uso frequente di un pettine a denti fitti, soprattutto al fine di rimuovere le lendini.
  8. Bisogna convincere bambini e ragazzi a non scambiarsi indumenti, specie: copricapi, sciarpe, maglioni.
  9. Bisogna lavare ad una temperatura superiore a 60 gradi indumenti, lenzuola, federe di cuscini. Possono risultare utili i vari detergenti che contengono disinfettanti. Pettini, spazzole e fermagli debbono restare immersi in acqua molto calda e detersivo. E’ consigliabile inoltre lasciarli cosparsi per ore, con le stesse formulazioni usate per la terapia.
  10. Bisogna conservare in sacchetti di plastica gli oggetti che non possono essere lavati, ad esempio pelouche.

Cimici: “l’invasione francese”

Dopo aver letteralmente invaso la Francia, anche nel nostro Paese stanno diventando sempre più frequenti le segnalazioni di infestazioni da parte di questi fastidiosissimi insetti. Le cimici dei letti, denominate scientificamente Cimex lectularius, sono piccoli insetti parassiti che si nutrono di sangue umano. Sono piatti, ovali, colore marrone-rossastro, con una dimensione di circa 4-5 millimetri. Sebbene il loro morso sia generalmente innocuo, può causare prurito anche intenso e altri fastidi. Sono noti per nascondersi nelle fessure e nelle crepe dei letti, nei mobili e nei tessuti. La loro diffusione è legata, oltre al solito riscaldamento del pianeta, soprattutto agli scambi internazionali. Infatti la prima precauzione consigliata per chi viaggia è quella di imbustare le valigie. Le cimici, a differenza di altri parassiti, non vivono sul corpo dell’uomo. Quindi è da sfatare la convinzione che possono trovarsi tra i capelli o su altri peli.

Le cimici sono resistenti a più comuni insetticidi. Risultano più efficaci i preparati che contengono acetamiprid o un mix di: cipermetrina, tetrametrina, piperonil butossido.  Molto utile risulta l’asportazione degli insetti mediante aspirapolvere, con un accurato smaltimento dei sacchetti. Le cimici non sopravvivono alle alte temperature. Per disinfestare le fibre tessili si possono usare gli insetticidi, ma bisogna in ogni caso lavare i tessuti a temperature superiori ai 60 gradi. Sono molto efficaci le apparecchiature capaci di erogare vapore secco saturo, surriscaldato fino a 180 gradi. L’unico problema viene rappresentato dal loro costo.      

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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