I commissari dell’Ordine dei medici-chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Catania, Salvatore Amato e Renato Mancuso, hanno incontrato nella sede di Via Ruggero di Lauria il ginecologo Luca Caragliano, aggredito durante un turno di guardia all’Ospedale di Acireale. Ai commissari il medico ha raccontato l’increscioso episodio di cui è stato suo malgrado protagonista. Una donna al III mese di gravidanza che accusava nausea pretendeva il ricovero immediato ed alle spiegazioni del medico sulla non urgenza della sintomatologia il marito rispondeva lanciando una sedia contro il sanitario e ferendolo alla mano. Amato e Mancuso hanno esternato a Caragliano la solidarietà dell’Ordine ed hanno deciso di incaricare il proprio legale di procedere innanzitutto acquisendo tutte le informazioni propedeutiche al deposito presso la Procura di Catania di specifico atto di nomina da intendersi quale condicio sine qua non per una costituzione di parte civile. Il medico, che ha sporto denuncia contro la coppia già all’indomani dell’aggressione, ha ringraziato per la sensibilità dimostratagli dall’Ordine e dai suoi rappresentanti e terrà informati gli stessi sulla evoluzione giudiziaria della vicenda. “Ancora una volta registriamo un grave episodio di violenza ai danni di un medico – spiegano Amato e Mancuso – si tratta di un fenomeno che ha assunto, ormai, l’aspetto di una vera e propria emergenza visto che si parla di almeno tre aggressioni al giorno in media, nel nostro Paese. Oggi è il caso di ribadire ancora una volta che episodi come quello denunciato dal collega Caragliano rappresentano solo la punta dell’iceberg visto che molti medici ma anche molti infermieri non denunciano, per pudore, per vergogna, per timore di ritorsioni, le violenze subite. L’Ordine deve, in questo senso, non solo dare coraggio a chi subisce aggressioni ma impegnarsi direttamente nelle sedi giudiziarie a difesa e tutela della categoria con i ruoli che competono ad una istituzione”. “E’ anche necessaria, però, una nuova cultura, che ricostruisca il rapporto di fiducia tra medico e paziente e che valorizzi il lavoro dei medici” concludono Amato e Mancuso ricordando soprattutto “le quotidiane difficoltà che tutti gli operatori incontrano per far funzionare al meglio il Sistema sanitario”.