Ordine dei medici interlocutore indispensabile per parlare di salute e sanità

Ordine dei medici interlocutore indispensabile per parlare di salute e sanità

19 Novembre 2016 Massimo Buscema 0

E’ stata una grande soddisfazione essere stati riconosciuti come i principali interlocutori quando si parla di sanità. Il termine giusto è forse catalizzatori, cioè capaci di attrarre, concentrare, mediare le diverse posizioni dei rappresentanti istituzionali, accademici, amministratori della cosa pubblica, politici. Ecco quello che ogni medico catanese ha realizzato all’indomani dell’incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri: avere coscienza che la professione medica e quindi il suo Ordine, ha una valenza che nessuno fin qui le aveva riconosciuto e cioè quella di pretendere di sedere ai tavoli di discussione allorquando si parla di salute della popolazione. La pretesa appare oggi legittima perché questo Ordine dei medici e degli odontoiatri, in particolare, sta sapendo indicare il percorso ed è pronto a riprendere, a qualunque forza politica appartenga, chi non svolge il proprio ruolo tenendo conto delle necessità di salute della gente. Il lavoro fatto dagli Ordini e dai Collegi professionali sanitari è stato in questi ultimi anni superlativo tanto da costringere chi voglia affrontare temi sanitari ad ascoltare, e non solo, la nostra posizione e la nostra progettualità se c’è da gettare le basi sul lungo termine. All’incontro con Renzi, ricorderete del resto la presenza non solo dei nove Ordini dei medici provinciali, della commissione nazionale degli Odontoiatri,  dell’IPASVI, dei collegi dei fisioterapisti e dei tecnici di radiologia a testimonianza di una coesione di tutti gli operatori sanitari.  Ogni medico siciliano può sentirsi orgoglioso di appartenere alla nostra categoria non solo, come è stato finora, perché il suo lavoro è, senza retorica, una vera e propria missione nei confronti di chi soffre ma anche per il senso di appartenenza ad un Ordine professionale che è voluto uscire dal recinto dei compiti palesemente burocratici, e niente più, che gli venivano attribuiti per collocarsi strategicamente nella politica sanitaria regionale. Ecco perché non è stato un caso che Matteo Renzi, pur impegnatissimo nella campagna referendaria, ha voluto per qualche ora abbandonare l’agone elettorale, e confrontarsi con i medici in un incontro la cui organizzazione era esclusivamente affidata agli Ordini professionali. E lo ha fatto in un momento che definire delicato per la sanità siciliana è un eufemismo… Centinaia di precari, soprattutto medici ed infermieri, che attendono di essere stabilizzati, piante organiche degli ospedali ridotte all’osso e turnover del personale fermo da tempo che hanno portato alla paralisi numerosi reparti, rete ospedaliera da rifunzionalizzare secondo i nuovi standard e decreti. Eppure il coraggio ma anche la responsabilità di affrontare queste problematiche c’è stato da una parte e dall’altra con la scelta di un interlocutore forte come l’Ordine dei medici. E se qualcuno ha voluto strumentalizzare l’evento è stato solo perché voleva sottovalutarlo e metterlo sul piano della campagna di informazione sul referendum che pure ha la sua importanza, ma in questo caso l’obiettivo era tutt’altro: fare il punto e soprattutto dare risposte e fare chiarezza su condizioni che tengono in ansia non solo centinaia, se non migliaia, di operatori sanitari ma anche i cittadini che vedono una sanità in ginocchio a causa della carenza di investimenti. Quindi che il passaggio di Renzi che ha garantito 2 miliardi di euro in più sul Fondo sanitario nazionale e che ha chiamato l’Ordine medico a farsi portavoce delle vere istanze della gente e dei lavoratori, sia da esempio per quanti vogliono parlare e non balbettare a proposito di sanità. Il Premier ha dalla sua l’aver voluto fortemente la legge del Terzo settore che attende adesso i decreti attuativi ed anche in questo ha trovato l’Ordine dei medici fortemente recettivo. Noi crediamo molto nel volontariato specie in quello di qualità che può sicuramente affiancarsi e dare un valido contributo nell’assistenza ai malati. Ci è anche piaciuto, ma non è una novità, che Renzi abbia definito “cruciale” la figura del giovane medico. Ed anche in questo l’ Ordine non ha mai fatto mancare il proprio sostegno alle nuove leve della medicina considerandole costantemente una priorità. In conclusione deve ricredersi chi ha visto nell’incontro dei medici con Renzi uno spot tra i tanti. L’Ordine che li rappresenta non si sarebbe prestato ad altri scopi che non fossero quelli dell’assunzione di una leadership di diritto quando si parla di salute rimanendo peraltro gratificato dall’essere stato individuato tra i tanti stakeholders del settore come l’unico in grado di essere capillare sul territorio (dove c’è la più piccola comunità c’è sempre il medico), competente in materia e, quindi, indispensabile nella pianificazione sanitaria regionale.

Autore

Massimo Buscema

Dal 2011 il professore Massimo Buscema (specialista endocrinologo) è Presidente del Consiglio dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Catania.


Email: presidente@cataniamedica.it

Your email address will not be published. Required fields are marked *