Al via la stagione formativa dei corsi Ecm dell’ODA di Catania. Si parte con un focus su medicina riabilitativa, biologia e tecnologia. Un esperto di chiara fama, Franco Molteni, e un tema ancora poco battuto dalla pratica riabilitativa, ossia l’importanza di tarare sul paziente un programma scrupoloso, fatto di tempistiche e metodologie precise, per favorirne il miglioramento delle condizioni successive a traumi del sistema nervoso o muscoloschetrico.
Questi i protagonisti di “Medicina riabilitativa, biologia e tecnologia”, il primo corso Ecm previsto nel piano formativo 2018 della Fondazione Opera Diocesana Assistenza di Catania. I lavori si sono aperti stamani al presidio riabilitativo “Fratelli A. e V. Pecorino Paternò”, con l’intervento di un relatore d’eccezione: Franco Molteni, fisiatra, primario del centro di riabilitazione “Villa Beretta” a Costa Masnaga (Lecco) dell’ospedale Valduce di Como e uno dei massimi esperti internazionali nel campo dell’applicazione delle nuove tecnologie agli interventi riabilitativi neuropsicologici. L’evento ha ricevuto il patrocinio dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Catania. Presente il consigliere e direttore di Catania Medica, dott. Nino Rizzo, che ha portato i saluti del presidente dell’Omceo etneo, prof. Massimo Buscema, e ha incontrato la coordinatrice del comitato scientifico dell’ODA, dott.ssa Antonella Ignoto, (nella foto con Rizzo) neurologa e direttore medico responsabile del centro di riabilitazione “Maria Ss. Del Carmelo”. Ai corsisti presenti all’evento formativo il prof. Molteni ha spiegato la pionieristica esperienza della riabilitazione tramite l’utilizzo di ReWalk: un vero e proprio esoscheletro “bionico”, che permette al disabile con lesione del midollo di poter recuperare il rapporto, sebbene per brevi periodi, con la stazione eretta. La sensazione di muovere temporaneamente gli arti e poter riacquistare margini di autonomia, contando di nuovo sulle proprie gambe, ha benefici diretti non solo sul piano fisico ma anche, e soprattutto, psicologico. La sperimentazione di nuove forme di riabilitazione basate sul ricorso alle più moderne tecnologie parte da presupposti “patient friendly”: l’obiettivo, adesso, laddove le condizioni cliniche lo consentano, diventa la riduzione dell’ospedalizzazione e l’inizio di un percorso riabilitativo improntato alla domiciliazione e al reinserimento sociale e lavorativo in tempi sempre più brevi. In una parola “sostenibile”, poiché si basa sul recupero della dimensione relazionale e domestica. La Fondazione ODA ne è consapevole; ecco perché da anni investe nel servizio di riabilitazione domiciliare, offrendo agli utenti dell’intera provincia etnea la possibilità di ricevere a casa propria l’assistenza qualificata di un’intera équipe di specialisti, che lavorando in senso multidisciplinare prendono in carico il paziente a 360°. Il corso di stamane è il primo di una lunga serie di eventi formativi che il comitato scientifico dell’ODA ha predisposto per il piano Ecm 2018. Si replica già domani con “Analisi del movimento e decision making nella riabilitazione neurologica”. Sarà presente Stefano Cavazza, fisiatra e direttore della Medicina riabilitativa del Nuovo Ospedale S. Agostino – Estense di Modena.