La National Osteoporosis Foundation (NOF) e l’American Society for Preventive Cardiology (ASPC) hanno redatto nuove linee guida sull’assunzione di calcio e vitamina D, pubblicate sull’ultimo numero online di Annals of Internal Medicine. Secondo il rapporto, il calcio che deriva da fonti naturali sarebbe da preferire, ma non costituisce un problema anche l’assunzione con integratori. A fugare dubbi a su questo aspetto è stata una review coordinata da Mei Chung della Tufts University School of Medicine di Boston, che ha vagliato tutti gli studi più importanti pubblicati sull’argomento fino a luglio 2016. La review è rientrata tra gli studi presi in considerazione per redigere le nuove linee guida. I ricercatori della Boston University hanno considerato 31 studi. In nessuna delle quattro sperimentazioni di tipo randomizzato è stata evidenziata una differenza statisticamente significativa nel rischio di eventi cardiovascolari, o mortalità associata a questa, tra i gruppi che ricevevano calcio in integratori, da solo o insieme a vitamina D, rispetto alle persone che assumevano il placebo. Inoltre, nessuno dei 27 studi di coorte considerati ha determinato un legame tra assunzione di calcio e malattie cardiovascolari, cerebrovascolari o mortalità. Infine, dei tre trials inclusi nella review che valutavano direttamente gli integratori, nessuno avrebbe trovato un effetto del calcio su malattie cardiovascolari. “Il nostro lavoro è il primo del genere a includere sia trials randomizzati che studi osservazionali – ha dichiarato Chung –Aggiorna e rianalizza due precedenti reviews della Agency for Healthcare Research and Quality e può aiutare i medici o chi prende decisioni in questo ambito”.