Norovirus: ceppi e vaccini

Norovirus: ceppi e vaccini

21 Marzo 2025 di: Angelo Milazzo 0

I virus del genere Norovirus appartengono alla famiglia delle Caliciviridae. Fra essi la specie più nota è denominata virus di Norwalk, dal nome della città dell’Ohio dove fu identificata per la prima volta nel 1968, mediante microscopia elettronica. I norovirus possono essere geneticamente classificati in almeno 7 genogruppi. Quelli più frequentemente isolati nell’uomo appartengono al genogruppo I (G1) che comprende anche il virus di Norwalk, e al genogruppo II (GII) che comprende il ceppo definito “Kawasaki”. Questo ceppo si è diffuso in maniera molto rapida e virulenta durante questa stagione invernale, in particolare nel Regno Unito. L’Agenzia per la Sicurezza Sanitaria del Regno Unito (UKHSA) ha attestato che il 70% dei casi di norovirus registrati appartengono al genogruppo II, ed in particolare al genotipo: GII.17: “ceppo Kawasaki”. Questo ceppo è stato rilevato per la prima volta proprio a Kawasaki, in Giappone, nel 2014. Il ceppo si è dimostrato particolarmente diffusivo e virulento, ma le forme cliniche non hanno dimostrato un andamento molto più grave rispetto alle infezioni causate dagli altri ceppi. Il genoma di tutti i norovirus è costituito da RNA. I virus non sono avvolti dal pericapside. La replicazione virale avviene nel citoplasma. L’ospite più comune per i norovirus è la specie umana, ma anche gli altri mammiferi possono essere infettati. La trasmissione può avvenire da persona a persona, per via oro-fecale, per via aerosol, oppure tramite acqua o cibi infetti, ma anche per contatto con superfici contaminate. Nella maggior parte dei casi documentati la trasmissione è avvenuta mediante il consumo di acqua o alimenti contaminati. I norovirus non sono coltivabili in laboratorio. Quindi, fino a pochi anni fa, erano identificabili solo con l’osservazione al microscopio elettronico. Più recentemente, i virus sono stati analizzati mediante reazione a catena della polimerasi a trascrizione inversa (RT-PCR), oppure mediante test commerciali ELISA (Enzime-Linked Immuno Assay) per la ricerca dei virus da campioni biologici. I CDC statunitensi stimano che ogni anno, nel mondo, si verifichino 700 milioni di infezioni da norovirus, di cui 200 milioni tra i bambini sotto i 5 anni. Nella maggior parte dei Paesi europei è stato registrato un andamento sempre crescente dei casi di infezione da norovirus, a partire dal 1997. Particolari incrementi sono stati segnalati all’interno di ambienti confinati, come strutture ospedaliere, case di riposo, navi da crociera, navi da commercio. Diversi nomi sono stati usati per indicare le varie epidemie gastroenterite virale epidemica, diarrea virale, malattia invernale del vomito, ecc. Le forme di gastroenterite hanno un periodo di incubazione di 24-48 ore. L’inizio è rapido, ma il decorso solitamente non supera i 3 giorni. I sintomi comprendono diarrea, nausea, vomito, febbricola, crampi addominali, cefalea e malessere. La malattia può essere invalidante durante la fase sintomatica. Si rende necessario il ricovero soltanto in soggetti particolarmente fragili, nei bambini più piccoli, nei soggetti più anziani. L’immunità riguarda essenzialmente solo il ceppo infettante, e può persistere dai 6 mesi ai 2 anni. La terapia è sintomatica e consiste nel sostituire le perdite di liquidi e nel correggere i disturbi elettrolitici. La prevenzione della trasmissione si basa essenzialmente sul lavaggio delle mani, nonché sull’igiene dell’acqua potabile e degli alimenti.

Vaccinazioni

Il raddoppio dei casi di norovirus nel corso della stagione in atto, nonché la selezione di nuovi ceppi confermano la necessità di avere dei vaccini specifici. Il primo vaccino sperimentale orale testato si chiama VX22 ed è stato messo a punto dalla casa farmaceutica Vaxart. Il team di ricerca statunitense è guidato da scienziati dell’Università di Austin nel Texas, dell’Università della Carolina del Nord, e dal National Institute of Health (NIH). I ricercatori hanno osservato che le pillole di VX22 inducono la produzione di robusti anticorpi, in grado di neutralizzare vari ceppi di norovirus, compresi quelli responsabili dei principali focolai epidemici. I ricercatori hanno rilevato un anticorpo particolarmente potente che si lega ad una parte altamente conservata dei vari ceppi di virus. Quindi stanno avanzando con decisione verso la realizzazione di un vaccino che sia in grado di immunizzare efficacemente. Nel nostro Paese Noronet è una rete informale di scienziati che lavorano in istituti di sanità pubblica o università che condividono dati virologici, epidemiologici e molecolari sui norovirus.

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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