Ancora una volta la commissione dell’albo degli odontoiatri (CAO) rimane l’unico organo in carica eletto dagli iscritti dell’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri della provincia di Catania. Come noto, infatti, l’istituzione che rappresenta circa diecimila professionisti etnei è commissariata e dovranno gli stessi commissari indire nuove elezioni per avere nuovamente un consiglio direttivo. In queste settimane non sono quindi mancate “manifestazioni di interesse” a ricoprire le cariche attualmente vacanti e principalmente quella di Presidente. Comunicati ed interviste a possibili candidati sono comparse sulla stampa e sui social ed è proprio in seguito a dichiarazioni rivolte alla popolazione ed ai medici-chirurghi ed odontoiatri del territorio, in particolare, che la CAO ha ritenuto di intervenire come unica fonte istituzionale, accanto ai commissari, attualmente accreditata. “Innanzitutto è bene precisare che l’Ordine è un ente pubblico non economico sussidiario dell o Stato dotato di una propria autonomia gestionale e decisionale posto sotto la vigilanza del Ministero della salute ,coordinato nella attività dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici con l’obiettivo di tutelare la salute pubblica e favorire il corretto esercizio professionale – spiega il Presidente CAO, Gianpaolo Marcone – il passaggio con la legge 3/2018 da ente ausiliario a sussidiario permette all’Ordine di svolgere la sua attività con maggiore autonomia rispetto al Ministero di vigilanza. Nello specifico le funzioni sono la tenuta dell’albo degli iscritti, la designazione di rappresentanti in seno alle istituzioni locali, promuovere l’aggiornamento professionale degli iscritti, collaborare con le Autorità locali e Regionali quali Assessorato regionale alla salute, Università, Asp, NAS, Guardia di Finanza, magistratura, Comuni, associazioni di categoria e dei consumatori. Esercitare un potere disciplinare nei confronti degli iscri tti, reprimere tutte le forme di abusivismo e prestanomismo, interporsi nelle controversie fra sanitario e sanitario e tra sanitario e paziente od Enti”. Marcone specifica a questo punto le priorità che il prossimo consiglio direttivo e quindi tutti coloro che intendono proporsi per ricoprire tali cariche, dovrà darsi. “Certamente il ruolo del medico e dell’ Odontoiatra con specifico riferimento alle proprie competenze, all’indipendenza, autonomia, responsabilità, qualità professionale, valorizzazione della funzione sociale e salvaguardia dei principi etici dell’esercizio professionale”. “L’Ordine dovrà anche vigilare affinché la Regione provveda ad un reale calcolo dei fabbisogni del personale medico sul territorio – aggiunge Ezio Campagna, componente della CAO e consulente per l’Odontoiatria dell’assessorato regionale alla salute – dovrà continuare a promuovere la legalità e la trasparenza a tutela dei cittadini e delle istituzioni, a elabora re iniziative per contrastare e prevenire i fenomeni di violenza nei confronti del personale sanitario che sono purtroppo, una attualità del nostro sistema sanitario”. Campagna aggiunge, pochi giorni dopo l’elezione del nuovo Rettore che “dovrà proseguire la collaborazione con l’Università e le Società scientifiche favorendo la rappresentatività dei giovani a livello istituzionale e quindi anche all’interno del nuovo consiglio dell’Ordine”. E sulla composizione del nuovo organo di rappresentanza della medico-odontoiatrica Marcone e Campagna auspicano un Ordine “non più frammentato ma unitario e partecipato da tutte le componenti della professione da quella libero professionale, convenzionata, ospedaliera, universitaria e giovanile, lasciandosi alle spalle una stagione di veleni ritornando a svolgere la propria attività istituzionale in serenità e rinsaldando il rapporto con la società e con i cittadini determinante e centrale per il raggiungimento della tanto au spicata alleanza terapeutica in un momento storico in cui l’incitamento al contenzioso raggiunge livelli inusitati”. Marcone e Campagna ricordano, infine, le recenti stime della Federazione nazionale degli Ordini dei medici secondo cui entro 15 anni la carenza di Medici specialisti potrebbe superare quota diecimila andando ad incrementare ancora un imbuto formativo per i neo-laureati. Entrambi concordano sulla necessità, con il forte impegno anche del nuovo consiglio dell’Ordine, di “fare in modo che in futuro ad ogni laurea corrisponda una specializzazione ma che nel frattempo si provveda a dare attuazione alla norma dell’ultima Finanziaria con l’assunzione degli specializzati dell’ultimo anno, liberando così almeno cinquemila borse di studio”.