A livello nazionale cosi come in Sicilia sono stati attivati controlli che prevedono specifici screening per i passeggeri che arrivano dalle aree coinvolte dall’emergenza Coronavirus. «Non c’è quindi – assicura il presidente Regionale dell’Avis Salvatore Mandarà – alcuna necessità di implementare all’interno delle comunità siciliane misure restrittive nello specifico per coloro che hanno effettuato di recente viaggi in Cina». “Non sono state documentate trasmissioni mediante la trasfusione di emocomponenti e non è noto alcun rischio di trasmissione trasfusionale ma in linea con le indicazioni dell’Oms abbiamo rafforzato le misure di sorveglianza anamnestica sul donatore di sangue, applicando una sospensione temporanea di 21 giorni dal rientro per tutti i donatori che abbiano soggiornato nelle aree interessate”. “A tutti i donatori – ha aggiunto Mandarà coordinatore regionale delle associazioni dei donatori di sangue – stiamo raccomandando di informare il servizio trasfusionale di riferimento in caso di comparsa di sintomi compatibili con l’infezione da coronavirus, o in caso di diagnosi, nei 14 giorni successivi ad una donazione”. Nessun pericolo dunque per i donatori, sottolinea il CIVIS e l’ Avis Regionale Sicilia, che, al massimo, saranno costretti ad un periodo di sospensione dell’attività, “come peraltro accade con qualsiasi altra patologia virale”. Il dono è un’espressione bellissima delle persone favorisce nel donatore uno stile di vita sano, un’attenzione alla salute. “ E’una risorsa preziosa e basilare, che deve essere sufficiente e costante durante l’anno e non possono esserci periodi di carenza per evitare che insorga la preoccupazione delle associazioni dei Talassemici e dei primari trasfusionisti che non riescono e a pianificare e distribuire quanto necessita. Allora occorre proseguire su questa strada, soprattutto in questo mese di febbraio che tradizionalmente è sempre il più critico.