L’Ordine dei medici di Catania si congratula con Giulia Grillo, neo Ministra della salute

L’Ordine dei medici di Catania si congratula con Giulia Grillo, neo Ministra della salute

1 Giugno 2018 di: Nuccio Sciacca 0

Catanese di 42 anni, laureata in medicina e chirurgia nel ’99, specializzata in Medicina Legale e delle Assicurazioni nel 2003. Iscritta all’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri della Provincia di Catania. Giulia Grillo ha prestato questo pomeriggio solenne giuramento come Ministra della salute del nuovo Governo Conte. “Salutiamo il suo ingresso nel Consiglio dei ministri – afferma il Presidente dell’Ordine, Massimo Buscema – con la soddisfazione  di  vedere un nostro iscritto ricoprire la più alta carica della sanità nazionale e certi che saprà svolgere il suo importante ruolo con diligenza e competenza”. Giulia Grillo è stata Membro della Commissione Affari Sociali per tutta la scorsa legislatura, è stata anche membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli effetti dell’utilizzo dell’urano impoverito (dal 12/12/2015) e membro del Comitato consultivo sulla condotta dei deputati. Membro della Giunta per le autorizzazioni a procedere dal 2013 al 2016; membro del Comitato parlamentare sui procedimenti di accusa; membro della Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di previdenza e assistenza sociale.  Fin dalla XVII legislatura, Grillo si è schierata a difesa di un Servizio sanitario pubblico ed universalistico che riesca a garantire equità di accesso nelle cure e uniformità dei Livelli essenziali di assistenza. Così come, tra l’altro, ribadito anche nel contratto di governo. Già nei mesi scorsi si era detta favorevole all’abolizione totale del superticket criticando le esigue risorse messe a disposizione nell’ultima legge di Bilancio per il suo parziale superamento (60 mln). Per la Grillo l’abolizione del superticket dovrebbe avvenire senza nuovi oneri per lo Stato. I risparmi necessari, spiegava nei mesi scorsi, si dovrebbero ottenere da alcune specifiche misure quali, in particolare, la rinegoziazione del prontuario farmaceutico e la liberalizzazione dei farmaci di fascia C. E sempre a proposito del programma di governo di Conte su liste d’attesa ed intramoenia, l’obiettivo dichiarato di Lega e M5S è quello di ridurre i tempi di attesa al Pronto soccorso attraverso l’implementazione di strutture a bassa intensità di cura. Si propone quindi di delineare percorsi di assistenza e di cura personalizzati e vicini al cittadino oltre che adeguatamente accessibili, riordinare il sistema di accesso alle prestazioni nell’ottica di ridurne i tempi di attesa, eliminare ogni forma di spreco che derivi da una non appropriata organizzazione dei servizi e dell’assistenza e da una governance sanitaria non adeguata, da un mancato ammodernamento tecnologico e digitale del servizio sanitario nazionale. Presente un richiamo anche all’intramoenia laddove si evidenzia che si dovrà garantire l’assenza di squilibri tra le prestazioni istituzionali e quelle erogate in regime di libera professione, soprattutto con riguardo ai tempi di attesa. Proprio riguardo l’intramoenia, nell’aprile 2017 Grillo aveva presentato una mozione a sua prima firma, poi approvata, nella quale si sottolineava che le aziende devono inderogabilmente fissare annualmente i volumi delle prestazioni e monitorare che tali volumi non superino quelli istituzionali. Sempre le strutture aziendali sanitarie devono farsi carico di gestire l’agenda delle prenotazioni, che non può essere affidata al professionista il quale, al massimo, potrebbe co-gestire tale attività. Tra gli altri punti della mozione approvati: la tracciabilità della fatturazione della libera professione, la contabilità separata e la messa in rete di tutte le strutture esterne presso le quali viene effettuata l’intramoenia – pena la sospensione della stessa -. Infine, veniva ribadita la necessità di garantite il rispetto di una legge vigente: qualora la prestazione superi i tempi massimi e la struttura non abbiamo adempiuto ad aumentare il sistema di offerta, la prestazione stessa deve essere garantita anche in intramoenia con il solo costo del ticket a carico del cittadino. La  Grillo si era schierata al fianco dei medici durante lo sciopero dello scorso dicembre: “Devono far sentire di più la loro voce”.  “Il personale sanitario – affermò – è stato la prima vittima sacrificale della contrazione delle risorse che ha colpito la sanità ed ha tutto il diritto di essere ascoltato e di essere trattato bene per la grande missione che svolge, e in questo chiaramente ha il nostro sostegno”. “È necessario intervenire immediatamente sul personale – aggiungeva – perché altrimenti rischiamo di trovarci solo operatori anziani e demotivati, di non avere giovani pronti al ricambio e quindi di non avere chi sostiene la sanità pubblica”. Su questo tema, nel programma giallo-verde si parla della necessità di assumere il personale medico e sanitario necessario. Quanto agli specializzandi, nel contratto si spiegava che i posti per la formazione specialistica dei medici dovrebbero essere determinati dalle reali necessità  assistenziali e tenendo conto anche dei pensionamenti, assicurando quindi un’armonizzazione tra posti nei corsi di laurea e posti nel corso di specializzazione. Si aggiunge, inoltre, come al momento quest’armonizzazione non c’è e i posti per la formazione specialistica sono di fatto determinati da due fattori: la capacità delle scuole universitarie di accogliere medici in formazione e il finanziamento delle borse di studio da parte del Miur. “Dunque, se da un lato potrà essere necessario aumentare il numero dei laureati in medicina, anche rivedendo il numero chiuso, dall’altro sarà necessario aumentare le borse di studio per gli specializzandi. Si vuole inoltre consentire più diffusamente che il medico neolaureato abbia accesso nella struttura sanitaria per conseguire le abilità teoriche e tecnico-pratiche necessarie allo svolgimento della specializzazione medica prescelta (art. 22 del “Patto della salute” del 2014)”.

 

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Nuccio Sciacca

Direttore responsabile


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