Angelo Milazzo
Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),
Email: milazzo@cataniamedica.it
Organo Ufficiale di Informazione e Formazione dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catania
La complessa condizione indicata come Long Covid per molte persone può diventare extra long. Lo dimostra anche uno Studio condotto dall’Università di Pechino, pubblicato su Lancet Respiratory Medicine. Sono stati esaminati 1192 pazienti che avevano contratto il Covid a Wuhan tra il 7 gennaio e il 29 maggio 2020, durante la prima ondata della pandemia. I pazienti sono stati sottoposti a periodici controlli medici, strumentali e a questionari. I dati sono stati confrontati con quelli di 3383 persone che non avevano contratto il Covid. Dopo 6 mesi dalla guarigione, il 68% dei pazienti manifestava uno o più sintomi del Long Covid: stanchezza, affanno, confusione mentale. Dopo 2 anni dalla guarigione, ben il 55% dei partecipanti aveva ancora problemi di salute, correlati all’infezione. I sintomi riferiti più comunemente erano affaticamento e astenia muscolare (31%) e disturbi del sonno (31%). I problemi respiratori e la dispnea sono stati rilevati nel 26% dopo 6 mesi dall’infezione e nel 14% dopo 2 anni. Coloro che avevano ancora sintomi dopo 2 anni dimostravano un livello di qualità della vita inferiore, una peggiore capacità di resistenza allo sforzo fisico, maggiori problemi di salute mentale, soprattutto con ansia e depressione e ricorrevano più frequentemente all’assistenza sanitaria. Fra i disturbi più frequentemente segnalati artralgie, palpitazioni, vertigini, cefalea, dolori a varia localizzazione, malessere generale. Chi aveva avuto bisogno di supporto respiratorio di livello superiore (ossigeno, supporto respiratorio meccanico, terapia intensiva) dimostrava molto più frequentemente i sintomi da Long Covid. Queste condizioni sono state confermate anche da un recentissimo Studio condotto da Autori italiani dell’Università di Firenze. Hanno evidenziato che le persone con forme più gravi, soprattutto quelle che hanno richiesto l’uso di farmaci immunosoppressori come Tolicizumab, hanno manifestato una frequenza 6 volte superiore di Long Covid. Chi ha ricevuto ossigeno ad alto flusso ha avuto problemi da Long Covid, con una frequenza superiore del 40%. Le donne hanno riferito sintomatologia con una frequenza doppia rispetto agli uomini.
Uno Studio condotto da Autori scozzesi e pubblicato su Nature Medicine ha dimostrato effetti clinici a lungo termine del Covid, evidenziando in un adulto su 8, dopo mesi dalla dimissione dall’ospedale, miocarditi, anomalie persistenti dell’imaging cardiaco, polmonare e renale, nonché anomalie elettrocardiografiche. Persistente si è dimostrata l’attivazione dei parametri della via emostatica, in particolare di Fattore VIII e di NT-proBNP. Analoghe persistenze di coagulazione anomala sono state evidenziate, nel corso di Long Covid, da Autori dell’University College di Londra, in uno studio pubblicato su Blood Advances. Questi hanno anche dimostrato che i pazienti con livelli elevati di marcatori della coagulazione hanno quattro volte più probabilità di soffrire di dispnea da sforzo.
Per quanto riguarda i bambini, i dati finora evidenziati dallo Studio condotto da 14 Centri coordinati dall’Università di Parma hanno dimostrato che il 17% dei bambini e degli adolescenti italiani manifesta dopo tre mesi dall’infezione sintomi da Long-Covid. Tra i primi 670 piccoli pazienti già arruolati, i sintomi più comunemente evidenziati sono stati congestione nasale, cefalea, astenia, affaticamento, inappetenza, tosse persistente, dolore addominale, confusione e perdita della concentrazione, insonnia. Lo Studio è stato iniziato a novembre 2021 e sarà portato avanti fino a marzo 2026.
Tutti questi dati ci dimostrano ancora una volta che i più gravi problemi derivanti dal Covid, sono le sequele e le complicanze, che potrebbero determinare nel corso dei prossimi anni centinaia di migliaia di ammalati cronici e di invalidi. Inoltre risulta ancora più evidente la assoluta necessità di incrementare la pratica della vaccinazione, anche tra i bambini.
In atto, sono solo 120 i Centri in Italia che si occupano esclusivamente di pazienti affetti da Long Covid.
Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),
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