Il 18 e 19 novembre si è svolto a Bari il congresso Inter-regionale AIDM Sud dal titolo: “Focus sulla Medicina genere specifico” e organizzato dalla Vicepresidente per il SUD, dott.ssa Claudia Pricoco. Diverse relazioni scientifiche si sono succedute avente tutte come denominatore comune i meccanismi attraverso i quali il sesso ed il genere influiscono sullo stato di salute e di malattia, evidenziando alcuni aspetti delle patologie più frequenti, dalla nascita all’età adulta, e sottolineando in particolare gli interventi di prevenzione. Il convegno si è aperto con una relazione della dott.ssa Antonella Di Stefano, Presidente AIDM sezione Catania dal titolo “Primi mille giorni e la salute del futuro”. Ma la novità assoluta è stata l’opportunità di valorizzare la figura delle “Young”, dando loro voce, rendendole così parte attiva dell’evento portando il loro contributo scientifico. A tal fine la dott.ssa Federica Filosco, dirigente medico della UOC di Pediatria dell’Ospedale di Acireale, in rappresentanza delle “Young” della sezione di Catania, ha relazionato sulla Sindrome Infiammatoria Multisistemica Covid correlata (MIS-C), e le relative differenze di genere. Relazione della quale a seguire ne viene riportata una breve sintesi.
LA MIS-C è una patologia rara, associata ad una manifestazione tardiva dell’infezione da SARS-CoV-2. In età̀ pediatrica, si sviluppa generalmente entro le 6 settimane dal contagio. Inizialmente si parlava di KawaCovid, date le similitudini cliniche e laboratoristiche con la malattia di Kawasaki, ma gradualmente ha assunto una propria identità̀ nosologica. I primi otto casi, furono osservati in un ospedale di Londra nel maggio del 2020. Ad oggi, l’incidenza è stimata circa 3 casi ogni 10000 infezioni; la fascia di età maggiormente colpita è tra gli otto e gli undici anni; il sesso maschile è interessato nel 55% dei casi. Al momento, non è chiaro se la MIS-C sia dovuta ad un aumento delle IgG specifiche per il virus, in grado di dare sintomi sistemici, oppure da un’alterata regolazione immunitaria post-infettiva, con la possibilità di una tempesta citochinica scatenante il processo infiammatorio.
La MIS-C si presenta generalmente con febbre elevata, dolore addominale molto intenso, vomito, diarrea e miocardite. Quest’ultima, purtroppo, può evolvere verso l’insufficienza cardiaca, ipotensione e stato di shock. Pertanto, gli obiettivi immediati della terapia sono rivolti alla risoluzione dello shock, al sostegno della funzione cardio-circolatoria e alla prevenzione del danno miocardico e coronarico cronico. Per il trattamento terapeutico, non vi sono tuttora delle linee guida, ma solo delle raccomandazioni dell’American College of Rheumatology.
I bambini che presentano una sintomatologia simile alla malattia di Kawasaki, pertanto, verranno trattati con immunoglobuline endovena (IGV), acidoacetilsalicilico (ASA), corticosteroidi e immunomodulanti, in particolare con l’utilizzo di farmaci anti interleuchina-1, a seconda della presentazione e dell’evoluzione della malattia.
Per quanto riguarda le differenze di genere, l’unico studio sull’influenza del sesso nella gravità della presentazione clinica della MIS-C è stato pubblicato su Italian Journal of Gender-Specific Medicine (settembre 2021) ed è stato condotto in America Latina su 409 bambini. Soltanto un risultato risulta statisticamente significativo all’analisi multivariata, ovvero la necessità di ospedalizzazione maggiore per il sesso maschile, mentre non vi è un ruolo ben definito sugli ormoni sessuali.
Young AIDM Catania
Dott.ssa Federica Filosco
Dirigente medico UOC Pediatria – Ospedale Acireale