Le fasi della valutazione neuropsicologica

Le fasi della valutazione neuropsicologica

30 Marzo 2017 Redazione 0

Scrive la dott.ssa Nunzia Di Gregorio, Psicoterapeuta ad indirizzo Analitico Transazionale

La mia esperienza all’interno della casa di cura  Villa l’Ulivo Carmide e, nello specifico, nel reparto di Riabilitazione Neurologica si avvale della storia di molti pazienti colpiti da ictus, trauma cranico o tumore cerebrale e dell’impatto psicologico della malattia sul paziente e la famiglia. Il compito dello psicologo è quello di effettuare, nel paziente ricoverato, una Valutazione Neuropsicologica che rappresenta la premessa per impostare un preciso programma di stimolazione cognitiva.La Valutazione Neuropsicologica si realizza attraverso quattro fasi. Una prima fase implica la “Definizione del Problema” in cui diventa di primaria importanza conoscere il motivo per il quale il paziente giunge alla nostra osservazione e cioè i problemi che hanno determinato la richiesta. Successivamente si effettua un’ “Anamnesi Cognitivo-Comportamentale al fine di conoscere quando sono insorte le prime difficoltà, come si è evoluto il caso ed il livello cognitivo pre-morboso. È utile che l’anamnesi sia svolta in presenza dei familiari in quanto il paziente, spesso, non è in grado di descrivere la propria condizione attuale e passata.La terza fase è rappresentata dal “Colloquio clinico” per esplorare varie aree cognitive dando priorità a quelle identificate come più critiche nel corso dell’anamnesi. Nello specifico si vanno ad indagare aree quali: stato di coscienza, l’orientamento, l’eloquio, contenuto del pensiero, comportamento, attenzione, collaborazione e motivazione, stato emotivo. La quarta ed ultima fase riguarda la “Valutazione Neuropsicologica Formalizzata”: mediante test formalizzati in grado di fornire una misura quantitativa (e qualitativa) delle funzioni cognitive esplorate al fine di individuare la presenza di deficit in più aree di funzionamento e valutare l’efficienza cognitiva generale. La natura  oggettiva dei dati ottenuti dalla valutazione neuropsicologica consente non solo di determinare con precisione l’entità del danno organico ma anche di valutarne le conseguenze sul piano comportamentale e quantificare il grado di funzionamento attuale sul versante cognitivo, emozionale e sociale. Durante il percorso riabilitativo l’obiettivo iniziale è quello di rendere il paziente consapevole della sua disabilità e di stimolarne un ruolo attivo; la seconda fase prevede lo sviluppo di strategie di compenso per i disturbi cognitivi e comportamentali ed un intervento di supporto psicologico sui disturbi emotivi; la terza ed ultima fase prevede la generalizzazione delle strategie di compenso nell’ambiente. I metodi cognitivi utilizzati per raggiungere gli obiettivi riguardano i training di stimolazione cognitiva specifica di un processo cognitivo leso e la stimolazione ed il riadattamento funzionale di moduli cognitivi preservati, o abilità residue ed il superamento degli effetti inibitori. L’oggetto della Riabilitazione Neuropsicologica, dunque, è quello di creare una stimolazione ambientale con un approccio olistico ed individualizzato, che risponda ai bisogni cognitivi, emotivi e motivazionali del paziente, migliorare l’adattamento funzionale del paziente nonostante il danno cerebrale subito e favorire una maggiore autonomia ed integrazione psicosociale dell’individuo. Nel nostro lavoro diventa di primaria importanza supportare anche i familiari ed aiutarli a trovare delle soluzioni alle difficoltà conseguenti la disabilità.

 

 

 

 

 

 

 

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