Riceviamo nota da parte del dr. Gianluigi Morello, primario di Anestesia del P.O. di Militello V. C. e segretario regionale dell’ AROI con richiesta di pubblicazione.
Gentile Redazione,
che i fatti di Catania (Aggressione a Dottoressa della UO di Rianimazione dell’Ospedale Garibaldi Centro), siano gravi, disdicevoli, condannabili e punibili (si spera) è chiaro a tutti gli addetti ai lavori (sanitari). È chiaro anche alla maggior parte dei non addetti ai lavori (civili cittadini). Quello che non è chiaro è che questo, come altri innumerevoli simili episodi, rappresenta l’ennesimo tassello di un “castello dissuasivo” che si sta edificando sulle ceneri del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e Regionale (SSR). L’aggettivo “ennesimo” non è casuale ma specifico, per descrivere le innumerevoli ragioni per cui un Dirigente Medico di un pubblico ospedale veda come traguardo più ambito quello della quiescenza o del transito verso altre strutture (estero o privato). Tuttavia mi rendo conto che per comprendere la forza dissuasiva di questo, e altri episodi simili, non si può non entrare nel dettaglio. Il dettaglio è che la U.O. di Rianimazione dell’Ospedale Garibaldi Centro è una delle più importanti e prestigiose della Sicilia. Il reparto in questione annovera volumi di prestazioni e indici di “performance” paragonabili agli analoghi centri sul territorio nazionale. Dalla suddetta rianimazione sono stati dimessi (dimessi dalla rianimazione significa SALVATI) migliaia di pazienti nell’ultimo trentennio e per ogni festività natalizia (e non solo) è significativa la folla di costoro che giungono a ringraziare per la qualità e la tempestività delle cure ricevute. Volendo entrare nell’ultra dettaglio della Dottoressa aggredita, è opportuno sottolineare che costei (in equipe da oltre vent’anni) si spende notte e giorno con ammirevole ed esemplare dedizione per la cura dei pazienti. E se quest’ultima frase può apparire di circostanza si sappia che assurge all’assioma per costoro che la conoscono. Per queste ultime ragioni, chi scrive, ritiene che l’ennesima dissuasione (la violenza) possa privare il sistema sanitario delle professionalità che servono, tremendamente servono, a tenerlo in piedi.
Agli organi politici regionali, è questo è un appello, spetta il compito di arginare queste dissuasioni e di concentrare forze e, soprattutto, competenze, al servizio di un sistema sanitario che sia all’altezza del popolo che si onorano di rappresentare.
Presidente AAROI EMAC Sicilia
Dott. Gianluigi Morello