Due donne, L.L. e P.A., affette da gravi problemi di motilità e sensibilità agli arti inferiori in seguito a gravi alterazioni degenerative e post traumatiche, sono guarite grazie a un complesso intervento di chirurgia vertebrale. Le pazienti, che presentavano rispettivamente delicate lesioni alla X vertebra toracica e alla terza vertebra lombare, stanno lentamente tornando all’ordinaria vita quotidiana e hanno cominciato un lungo programma di riabilitazione per il recupero completo delle funzioni motorie. Ad eseguire l’intervento chirurgico è stato il Prof. Giovanni Restuccia, direttore del Dipartimento di Emergenza e dell’U.O.C. di Ortopedia e Traumatologia dell’Arnas Garibaldi di Catania, coadiuvato dal dott. Alfio Grimaldi e dall’anestesista dott.ssa Daniela Di Stefano e dott.ssa Federica Averni. La difficile operazione è consistita nella stabilizzazione con mezzi di sintesi nella regione posteriore del rachide e nella decompressione delle strutture nervose, con stabilizzazione e sostituzione con protesi del corpo vertebrale per via anteriore in regione toracica e lombare. L’intervento è stato reso possibile grande anche alla collaborazione del dott. Enrico Potenza, direttore della U.O.C. di Chirurgia Toracica, per ciò che riguarda l’accesso toracico, e del dott. Luigi Piazza, direttore della U.O.C. di Chirurgia Generale per le operazioni per l’accesso lombare anteriore. Tale successo è stato reso possibile anche grazie alle attrezzature di ultima generazione a disposizione all’Arnas Garibaldi, ormai sempre più proiettato verso il concetto dell’alta specializzazione. “Siamo felici – ha detto il direttore del Garibaldi, Fabrizio De Nicola – che all’interno della nostra azienda si riescano ad ottenere risultati così importanti. Le grandi professionalità, la multidisciplinarietà e l’aggiornamento tecnologico sono percorsi indispensabili per fornire ai pazienti terapie sempre più efficaci e di altissima qualità. Il successo di questi interventi sono uno spot importantissimo per la sanità siciliana e un disincentivo ai viaggi della speranza”.