Infezione da Sars-Cov-2 e test salivari: facciamo chiarezza

Infezione da Sars-Cov-2 e test salivari: facciamo chiarezza

26 Ottobre 2021 di: Angelo Milazzo 0

Il Ministero della Salute ha voluto aggiornare le indicazioni per l’utilizzo di test salivari per il rilevamento dell’infezione da Sars-Cov-2, nonché per il monitoraggio della circolazione virale in ambito scolastico.

Recenti evidenze scientifiche sui test salivari molecolari hanno individuato valori di sensibilità compresi tra il 77% e il 93%. Inoltre, studi condotti in ambito scolastico hanno riportato un’elevata concordanza tra i risultati ottenuti con test salivari molecolari e test molecolari eseguiti su campioni nasofaringei e orofaringei. Le decisioni del Ministero della Salute hanno tenuto conto anche delle recenti evidenze scientifiche pubblicate su Lancet Infectious Diseases, American Journal of Infection Control e Medical Journal Australia.  

È evidente che i test molecolari oro-rino-faringei continuino a rappresentare a tutt’oggi il gold standard internazionale per la diagnosi di Covid-19, sia in termini di sensibilità, sia di specificità.

L’impiego dei test salivari molecolari infatti richiede un numero più elevato di passaggi, e tempistiche più lunghe per processamento dei campioni. Pertanto i test salivari vengono adoperati più di frequente con i soggetti sintomatici o asintomatici con scarsa capacità di collaborazione (ad es. anziani in RSA, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico), nell’ambito di attività di screening di bambini in ambiente scolastico, per lo screening dei contatti di caso, sempre in ambito scolastico e per gli operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto di screening programmati in ambito lavorativo.

Bisogna sempre tenere presente inoltre che le modalità di raccolta e la qualità della saliva possono condizionare notevolmente la sensibilità del test, ma in caso di positività del test molecolare salivare non è necessario effettuare un test di conferma su campione nasofaringeo. 

I test antigenici rapidi su saliva non sono a tutt’oggi raccomandati come alternativa ai test antigenici ottenuti da tamponi-oro-nasofaringei, in quanto non hanno ancora dimostrato livelli accettabili di sensibilità e specificità e restano inoltre ancora esclusi dall’elenco comune europeo dei test antigenici rapidi per ottenere il green pass.
In ogni caso, gli esiti di test molecolari su campioni salivari, compresi quelli eseguiti nel contesto di attività di screening, dovranno sempre essere segnalati nel Sistema di Sorveglianza Covid-19. Tali principi sono stati anche sanciti dalla Legge 126/2021, conversione del “Decreto green-pass” dello scorso Luglio.

In conclusione, la raccolta del campione salivare, nell’ambito di piani di monitoraggio scolastici, potrà essere effettuata anche con modalità di auto-prelievo a domicilio da parte dei genitori/tutori, dopo aver seguito un preventivo iter formativo.

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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