E’ noto ormai da diversi anni che uno dei cambiamenti sociali più rilevanti cui stiamo assistendo è l’invecchiamento della popolazione che vede in particolare il nostro Paese tra quelli con il tasso maggiore di over 65 in Europa. Apparentemente questo dato può essere letto come un traguardo in campo medico e sociale, ma ad una analisi più approfondita il solo allungamento della vita senza ricambio generazionale, senza tutela sociale e soprattutto senza cultura delle sane abitudini, diventa un vero e proprio boomerang. In campo ginecologico in particolare, questo arco temporale maggiore dalla fine della vita riproduttiva, ci ha consentito di evidenziare e di studiare gli effetti legati all’ipoestrogenismo cronico in precedenza mascherati dal fatto che la fine della vita coincideva quasi con la fine della fase fertile. In qualità di medici della donna, abbiamo a disposizione un punto di osservazione privilegiato che oggi ci impone tutta una seri di strategie per il contenimento delle malattie sia in campo ostetrico che ginecologico. Trascorrere circa 30 anni in condizione di ipoestrogenismo cronico, significa concretizzazione di un rischio cardiovascolare, metabolico,cognitivo, osseo e distrofico che trasforma la donna anziana in un’anziana affetta da comorbidità e l’aspettativa di vita in un’aspettativa di malattia. Diffondere in maniera capillare e articolata tra le varie figure professionali la nuova cultura dell’”invecchiamento in salute” che è uno degli obiettivi più pressanti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è il primo passo per potere incidere sulla salute in maniera efficace. Senza consapevolezza di un problema non si può attuare alcun cambiamento e senza motivazione non ci può essere risultato.

La menopausa viene oggi a ragione considerata un “evento sentinella” e il management del periodo peri-postmenopausale sembra essere il fattore chiave per un invecchiamento sano delle donne e per il contenimento dei rischi connessi alla patologie croniche non trasmissibili.

L’esperienza ci ha insegnato che relegare la gestione di tali problematiche agli ambulatori delle strutture ospedaliere senza capillare diffusione nel territorio e senza interconnessione fra tutte le figure professionali, non è una mossa vincente; è invece fondamentale creare una rete territoriale che possa andare incontro alla donna e ai suoi “ nuovi bisogni”. Per tale motivo la SIGiTE ( Società Italiana delle Ginecologia delle Terza Età) ha sposato l’idea di creare dei corsi di accompagnamento alla menopausa che, al pari di quanto già fatto con gli omologhi corsi di accompagnamento alla nascita, coinvolgendo più figure professionali, possano  preparare le donne a percepire consapevolmente il cambiamento e a contenere i rischi della infermità da malattie croniche.

Dagli sforzi congiunti di due Società Scientifiche SIGiTE e AOGOI ( Società Italiana della Ginecologia della Terza Età e Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani)  da sempre schierate al fianco della donna per la promozione del diritto alla salute femminile, è nato un progetto denominato “Progetto Menopausa Sicilia” che ha creato una rete provinciale caratterizzata da un obiettivo comune che è quello della formazione e che sta calendarizzando una serie di corsi formativi itineranti secondo la strategia ricerca -intervento, coinvolgendo Ordine dei Medici, Medici di Medicina Generale, Ginecologi Territoriali, Ostetriche e Psicologi al fine di sviluppare una “ comunità competente”. I corsi, accreditati, saranno articolati in due mezze giornate di lavoro per due fine settimana successivi e per un totale di 16 ore e sono in calendario a Catania per i  prossimi 23-24 febbraio e 2-3 Marzo.

Alla fine del corso i partecipanti saranno in grado di

• conoscere gli strumenti attraverso i quali promuovere uno stile di vita sano nelle donne in peri-postmenopausa
• conoscere e definire le problematiche cliniche e psicologiche peri e postmenopausali

Francesca Nocera

Past President SIGiTE