Il commento critico di Milly Bracciante per il libro “IL PREZZO DI CIASCUNO” del medico Giuseppe Failla – Editore Maimone, Catania 2016. Giuseppe Failla vive a Catania, dove ha esercitato la professione di oncologo presso un ospedale privato. Fino al 2001 è stato primario ospedaliero. Ha pubblicato oltre 100 articoli scientifici su riviste specializzate ed è stato relatore e moderatore in numerosi congressi nazionali e internazionali. E’ autore di tre romanzi polizieschi ambientati a Catania . “ Qualcosa in comune”,” Sulla via del ritorno”, “Un delitto per bene”.
Come avviluppati nelle maglie di una gialla rete di ragno, i personaggi della recente opera di narrativa poliziesca “ Il prezzo di ciascuno” di Giuseppe Failla, si dibattono alla ricerca di indizi, di prove, di depistaggi, di illazioni, nella ricerca della prova regina per incastrare il colpevole e risolvere il caso nell’enigma di avvenuto suicidio o omicidio di turno. Un caso delittuoso da risolvere, quello che vede vittima il chirurgo catanese prof. Paolo Gullotta, che avvince il lettore rendendolo partecipe, trascinandolo all’urgenza di una lettura tutta d’un fiato che possa soddisfare la sua naturale sete di verità, che, al contempo, è sete di giustizia . E che, soprattutto, è la molla dell’ azione di investigatori, Commissari di Polizia, Procuratori della Repubblica, ligi al proprio dovere e alla propria sana coscienza, come è naturale che sia in chi merita il rispetto per la propria etica professionale, mentre, purtroppo, in realtà non sempre è così. E’ questo il caso che vede in opera il Commissario Sarantonio Condorelli, il Procuratore Antonio Grimaldi di Belgioioso, il sostituto procuratore Giovanna Chiarenza, il neo-ispettore Carlo Alberto Gosso, il Questore Cesare Scopelliti della Centrale di Piazza Santa Nicolella, unitamente ad una rosa di personaggi che ruotano, da testimoni, intorno al caso, solo all’apparenza di ovvia soluzione. Con un dialogo che si fa vibrante e incisivo nell’uso del linguaggio parlato, specie nei momenti di spontaneità espositiva di episodi, di locuzioni, di espressività dall’ accurata scelta semantica dialettale, dove la catanesità dimostra tutta la brillantezza della sua verve e del suo naturale humor, l’Autore sembra dipingere a grandi tratti, ma anche con dovizia descrittiva dei particolari, luoghi e personaggi scandagliati con perizia di analisi psicologica, così come il bisturi di un bravo chirurgo sa fare. Sicché il racconto sembra farsi da sé, nella sua conseguenzialità ragionata, in una immediatezza che lo rende accattivante. Attualità di riflessione e considerazioni argute vedono l’Autore servirsi di tale caso delittuoso da risolvere, come strumento di denuncia sociale di una mala-realtà che purtroppo incrina e corrode con infiltrazioni capillari altamente deleterie, il nostro vivere il quotidiano, in un tessuto di trame nascoste, impunite, che hanno orditi incredibili, insospettabili intrecci e ramificazioni dalla malavita spicciola alla mafia dei colletti bianchi, con ricadute difficili da scoprire ed imputare come corrotte, all’occhio morale dell’ingenua società comune : improvvisi trasferimenti di sede, benevoli ammonimenti allusivi, elargizioni se pur immeritate di promozioni di carriera, sostituzione negli incarichi, vendette mascherate di perbenismo, falsi altruismi. Avvenimenti dall’apparenza normale, dove “ciascuno ha il suo prezzo”, come in un teatrino dell’assurdo dove ignari pupi recitano la parte, manovrati da pupari senza scrupoli.
Milly Bracciante