In un articolo molto preciso si segnalano i diversi segnali che il corpo può inviare in caso di accidente cerebrovascolare. Perdita della forza di un arto, formicolii su un emilato con perdita di sensibilità, visione annebbiata, per dita di equilibrio coordinazione o parola sono infatti situazioni che dovrebbero spingere i soggetti a chiedere aiuto immediato. Fondamentale è essere trasferiti in una Stroke Unit, in pratica una struttura specializzata come avviene per le unità coronariche del cuore dove il malato viene costantemente monitorato e può ricevere le migliori terapie possibili, tra cui anche trattamenti mirati come l’asportazione del trombo in caso di ictus ischemico. “Il trattamento tempestivo in una di queste unità specializzate riduce in maniera significativa la mortalità, anche fino al 19 per cento – spiega Valeria Caso, che lavora all’Ospedale Misericordia di Perugia ed è Presidente dell’European Stroke Organization”. Per quanto riguarda le terapie, la trombolisi può essere somministrata entro quattro ore e mezza al massimo dall’inizio dei sintomi e serve quando l’evento acuto ha interessato vasi piccoli o medi, mentre quando ad essere interessati sono vasi di grandi dimensioni la sua efficacia non supera i il 40 per cento. La neuroradiologia interventistica, con la trombectomia meccanica può favorire il ricupero della pervietà del vaso.