L’assistenza alla donna affetta da carcinoma mammario prevede una preparazione professionale specifica in ambito senologico: gli specialisti che operano in quest’area devono, quindi, possedere un set di conoscenze teoriche e di abilità pratiche che non vengono fornite in maniera sistematica e approfondita durante il normale percorso di studi. Alla competenza tecnica si aggiunge necessariamente una capacità relazionale che permette alle figure che prendono in cura la paziente di interagire in modo efficace con essa, con i suoi familiari e gli specialisti del team multidisciplinare. Questi e altri argomenti sono stati dibattuti durante il masterclass “Dalla prevenzione alla cura del carcinoma mammario in un centro di senologia”, evento di rilievo nazionale organizzato da Senonetwork (organizzazione che riunisce i centri di senologia italiani) e che ha visto in Humanitas Centro Catanese di Oncologia l’organizzatore locale. I lavori sono stati coordinati dal Dott. Luigi Cataliotti (Presidente di Senonetwork), dal Dott. Francesco Caruso (Direttore di Dipartimento) e dal Dott. Michele Caruso (Resp. le dell’U.O. di Oncologia Medica) di Humanitas Centro Catanese di Oncologia. Oggi in Italia, si assiste ad una diffusione dei centri di senologia, di fondamentale importanza per le donne colpite da tumore al seno, in quanto offrono percorsi terapeutici integrati e personalizzati per la diagnosi e la cura della patologia oncologica. Per ottenere lo status di Breast Unit certificato, vengono valutati e verificati, da organismi terzi, numerosi criteri e requisiti sia di tipo qualitativo, per l’applicazione di precise direttive al percorso diagnostico/terapeutico (dalla prevenzione al trattamento in fase avanzata), sia di tipo quantitativo, per numero di pazienti curate. “Il concetto di Breast Centre – spiega il dott. Francesco Caruso, Direttore del Dipartimento Oncologico di Humanitas Centro Catanese di Oncologia – offre alla paziente un valore aggiunto in termini di qualità delle cure, comfort, percorsi dedicati e multidisciplinarietà degli specialisti; l’obiettivo è effettuare una presa in carico della paziente che metta al centro le sue esigenze in un momento così delicato come quello della malattia, garantendole qualità ed uniformità di cure a prescindere dall’area geografica in cui vive. Nell’incontro dei giorni scorsi – prosegue – a cui hanno preso parte giovani medici in età compresa tra 35 e 45 anni, ho partecipato ad un proficuo dibattito che, partendo dai risultati finora raggiunti, ha posto le basi per importanti sviluppi futuri”. E’ stato così possibile, durante i tre giorni di lavori, fare il punto della situazione riguardo al tumore al seno, affrontato a 360 gradi da specialisti di comprovata esperienza: “Nel percorso di cura, ci si é soffermati – ha dichiarato il Dott. Michele Caruso, Responsabile U.O. Oncologia Medica – sugli aspetti clinici, sulle innovazioni, sui protocolli di ricerca, interagendo in maniera attiva con i partecipanti, quali giovani medici che hanno avuto l’opportunità di implementare il proprio bagaglio di conoscenze anche umane e con gli altri docenti provenienti da tutta Italia, opinion leader della malattia mammaria”.