Si è svolto stamattina, nella Sala Dusmet del Presidio Ospedaliero Garibaldi-Centro, il convegno “Profili ed aspetti del delitto di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente art. 353 bis c.p.” In un ambiente gremitissimo di autorità civili e militari, di medici ed avvocati, ad aprire i lavori è stato il Direttore Generale De Nicola a cui ha fatto seguito l’intervento degli assessori regionali Razza e Scavone, del portavoce del Rettore, Biondi, del Viceprefetto, Mondello, del vice Questore, Palma, dell’assessore comunale alla sanità Arcidiacono e del Comandante della Guardia di Finanza Quintavalle.
“Chi si macchia di episodi di corruttela in sanità, oltre a commettere un odioso reato, sottrae risorse ai livelli essenziali di assistenza – ha detto Razza – in materia di anticorruzione, in Sicilia, abbiamo anticipato il legislatore, attraverso il decreto varato alcune settimane fa che introduce nuove misure di contrasto alla corruzione e garantisce principi di trasparenza in linea con le indicazioni dell’Anac e dell’Agenas”.
L’evento organizzato dall’ufficio legale dell’azienda Garibaldi e fortemente voluto dal nuovo direttore generale è stato momento di riflessione e di confronto istituzionale sul fenomeno della turbativa d’asta che nelle sue multiformi manifestazioni può investire anche il procedimento formativo del bando di gara. Secondo De Nicola, si tratta di un’occasione per dare avvio ai percorsi di formazione recentemente sollecitati dall’Assessorato alla Salute per contrastare i fenomeni corruttivi che possono sfociare in prassi degenerate tese a predisporre accordi mirati al confezionamento di un ‘bando su misura’ del candidato che si intende favorire.
“Questo perché– ha detto il manager –gli elementi alla base della dinamica corruttiva, in un settore altamente tecnico, sono spesso sconosciuti non solo agli agenti pubblici in generale, ma anche a chi ha la responsabilità di realizzare una valutazione del rischio corruttivo nelle organizzazioni del SSN.”
De Nicola ha posto anche l’attenzione sul fatto che esistono specifici fattori di rischio che incrementano la vulnerabilità del processo organizzativo, come la non corretta allocazione delle risorse umane, la carenza di competenze, i controlli inefficaci, la scarsa chiarezza delle regole, ed il mantenimento nelle stesse funzioni anche apicali degli stessi soggetti con la realizzazione di veri e propri monopoli interni all’amministrazione.
In questo senso sarebbe opportuna la diffusione dei sistemi di gestione finalizzati al controllo del rischio di corruzione dal punto di vista organizzativo; rendere frequente la rotazione del personale nelle aree particolarmente a rischio; avere del personale altamente specialistico (Ingegnere Clinico) in grado partecipare alle fasi di approvvigionamento in ambito sanitario che costituisce un settore connotato da elevata complessità; migliorare la qualità del servizio al paziente e ottimizzare le risorse attraverso la figura dell’ingegnere gestionale; come pure la diffusione di metodologie HTA (Health Technology Assessment) nei processi decisionali aziendali per dare una risposta operativa al divario tra le risorse d’innovazione tecnologica.
I lavori sono stati moderati da Ida Nicotra, Componente ANAC e Professore Ordinario di Diritto Costituzionale, che è intervenuta anche nella veste di relatore illustrando i contenuti di un tema particolarmente sensibile come quello della Sanità all’interno del Piano nazionale anticorruzione.
Il dibattito è proseguito poi con l’intervento di Fabrizio Aliotta, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania, il quale, con una relazione sugli artt. 353 e 353 bis c.p., ha esaminato i principali aspetti di due fattispecie penali con continui richiami a fenomeni di vita quotidiana.
Particolarmente affascinante è stato poi l’intervento del Magg.Sebastiano Di Giovanni, Comandante della Sezione Tutela Spesa Pubblica della Guardia di Finanza di Catania, che ha attirato l’attenzione della platea su alcune operazioni di sevizio eseguite dalla Guardia di finanza nell’ambito di gare d’appalto nel comparto sanità. In particolare è stata posta l’attenzione sul alcune delle principali criticità emerse nell’ambito delle procedure di selezione del contraente, con particolare riguardo all’acquisizione dei dispositivi medici infungibili ed esclusivi.
La tavola rotonda si è poi conclusa con la relazione dell’avvocato Giuseppe Di Rosa, che ha incentrato l’intervento sulle buone prassi per gli appalti nel servizio sanitario regionale. Ancora una volta è stato uno degli aspetti critici delle procedure gara con quelle che sono le principali difficoltà spesso legate ad una disciplina articolata e non sempre di facile applicazione per gli operatori.
Il dibattito è stato arricchito dagli interventi del Direttore dell’Unità operativa complessa di Oncologia medica, Roberto Bordonaro, del Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia, Michele Gulizia, del Direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia Generale Luigi Piazza, del Direttore dell’Unità operativa complessa di Ginecologia ed ostetricia, Giuseppe Ettore, del Direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia oncologica e presidente dell’Ordine, Diego Piazza e del Direttore Amministrativo dell’Arnas Garibaldi, Giovanni Annino.