Gastroenteriti e stagione estiva

Gastroenteriti e stagione estiva

23 Agosto 2023 di: Angelo Milazzo 0

Batteri e virus non vanno in vacanza neppure durante l’estate. Anzi proprio l’estate può essere considerata la stagione delle gastroenteriti, causate da agenti infettivi che provocano diarrea, vomito e rialzi termici, solitamente di modesta entità. Sono veicolati generalmente da cibi non ben manipolati e conservati, o da acque contaminate di piscinette, carenti di adeguata manutenzione e sanificazione.
Le regole utili per prevenire le infezioni intestinali sono conosciute da sempre, ma vengono molto spesso disattese. Ricordiamo tra quelle più importanti: lavare accuratamente le mani con acqua e sapone; evitare verdure crude se non accuratamente lavate; evitare frutta non sbucciata; evitare carni crude o poco cotte, uova crude, molluschi e pesci crudi; evitare latte se non pastorizzato o sterilizzato. È inoltre necessario non condividere tovaglioli, bicchieri, posate e stoviglie. Bisogna porre attenzione anche ad alcune salse fatte in casa, come la maionese. I budini e i gelati devono essere sempre fatti con latte sterilizzato. Nei Paesi in via di sviluppo risulta necessario usare solo acqua imbottigliata e certificata, anche per la preparazione del ghiaccio.
Le gastroenteriti di origine infettiva sono quindi frequenti soprattutto durante i mesi più caldi e possono essere causate da virus come: Rotavirus, Norovirus, Adenovirus. E da batteri come: Escherichia Coli, Salmonella, Shigella e Campylobacter.

Escherichie

Le Escherichia Coli enteroemorragiche producono la tossina di Shiga che provoca profusa diarrea con sangue e talvolta la sindrome uremico-emolitica. Si conoscono oltre 100 tipi di E. Coli enteroemorragici, il più studiato è stato il sierotipo 0157: H7.
I sierotipi patogeni si riscontrano soprattutto in serbatoi bovini. Pertanto i focolai sono spesso conseguenza dell’ingestione di carne contaminata e poco cotta, ad esempio costituente di hamburger. Possono essere però coinvolti molti altri alimenti, come il latte crudo, i piselli crudi, ecc. Per l’esecuzione delle colture sono necessari terreni di coltura speciali. La terapia è semplicemente reidratante e di supporto. Non risultano essere utili gli antibiotici. Bisogna monitorare i pazienti a rischio, ad esempio i bambini di età inferiore a 5 anni e i soggetti anziani per eventuali sintomi della sindrome uremico-emolitica, per 1-2 settimane dall’inizio della malattia.

Stafilococchi e Anisakis

L’intossicazione alimentare da Stafilococco è dovuta ad una tossina preformata da ceppi di Staphylococcus aureus che hanno contaminato alimenti. I sintomi in genere iniziano da 30 minuti a 8 ore dopo aver ingerito il cibo contaminato. La nausea e il vomito con crampi addominali sono frequenti. Solitamente insorge anche diarrea. La terapia è di supporto, soprattutto reidratante. Gli antibiotici non sono indicati. Il trattamento con un antiemetico, ad esempio l’ondansetron, può essere utile, soprattutto in pazienti che non tollerano un’adeguata reidratazione orale.
Il pesce crudo può contenere l’Anisakis, un nematode ubiquitario in tutti i mari del mondo, le cui larve si localizzano prevalentemente nella cavità viscerale di pesci e molluschi. L’uomo è ospite accidentale nel ciclo biologico di Anisakis. I sintomi acuti dell’infestazione sono abitualmente: dolori addominali, nausea e vomito, diarrea. L’Anisakiasi può essere prevenuta mediante la cottura e/o il congelamento del pesce, a temperature adeguate. 

Enterovirus

Sono un gruppo di virus piuttosto comuni che causano infezioni soprattutto a carico dell’apparato respiratorio. L’Echovirus 11 (E-11) è un virus a Rna appartenente alla famiglia delle Picornaviridae. Si può associare a un ampio spettro di malattie, che comprendono anche: gastroenteriti, malattie febbrili, meningiti, encefaliti, miocarditi, pericarditi. L’Echovirus 11 può causare malattie gravi nei neonati e nei lattanti, con elevata morbilità e mortalità. Tra le varie patologie infiammatorie nei neonati sono possibili epatiti acute con gravi coagulopatie. L’E-11 può essere trasmesso da madre in figlio e anche per questo le infezioni sono difficili da controllare. Dallo scorso mese di maggio è stata segnalata una recrudescenza della diffusione del’E-11, prima in Francia ed in seguito in tutta Europa. 

Salmonelle

Le infezioni da Salmonelle non tifoidee sono diffuse in tutto il mondo e costituiscono un significativo problema di salute pubblica. Possono essere sorgente di Salmonelle: carne contaminata, pollame, latte fresco, uova. Altre sorgenti descritte sono i rettili e la marijuana contaminata. L’EDCD ha recentemente segnalato in tutta Europa numerose infezioni di Salmonella Senftenberg, ceppo particolarmente patogeno e invasivo. Le gastroenteriti iniziano 12-48 ore dopo l’ingestione con: nausea, dolori addominali crampiformi, diarrea, febbre, talvolta vomito. Talvolta la sintomatologia si può manifestare in forma grave e protratta. Nei soggetti più fragili si possono determinare: batteriemie e infezioni focali. Circa il 10-30% degli adulti sviluppa una artrite reattiva, dopo settimane o mesi dalla remissione della sintomatologia gastro-enterica. Soltanto nei pazienti immunocompromessi può essere iniziato un trattamento antibiotico, che dovrebbe essere mirato. Negli adulti vengono soprattutto utilizzati: Ciprofloxacina e Ceftriaxone.

 

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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