La prestigiosa rivista World Neurosurgery della Elsevier ha avviato la pubblicazione del caso dell’asportazione, all’ ARNAS Garibaldi di Catania, di un tumore intracranico gigante rimosso ad una bambina di otto anni. L’eccezionalità del caso riguarda la modalità di trattamento utilizzata, mai adottata al mondo sino ad oggi, per questo tipo di tumore in età pediatrica. Si è trattato di un rarissimo neurinoma gigante del nervo trigemino che si era manifestato con deficit visivo e dei movimenti dell’occhio destro. Al momento delle manifestazioni cliniche la neoplasia aveva già raggiunto considerevoli dimensioni ed il trattamento era obbligatorio perché l’ulteriore crescita avrebbe determinato la comparsa di altri deficit neurologici sino al decesso della paziente. L’esame di risonanza magnetica eseguito dimostrava la significativa estensione del tumore ed in particolare i suoi rapporti con varie strutture vitali encefaliche quali il tronco encefalico, l’arteria carotide intracranica, l’arteria basilare, l’arteria cerebrale posteriore e l’arteria cerebrale media: lo studio angiografico del tumore evidenziava una sua ricchissima vascolarizzazione. Alla luce dell’evidente pericolosità del trattamento per quanto evidenziato dai suddetti esami, è stata rapidamente pianificata una strategia di intervento mai eseguita al mondo per questo tumore in età pediatrica. Il trattamento ha infatti coinvolto un’ equipe multidisciplinare composta da neuroradiologi interventisti (Gianluca Galvano ed Alfio Cannella della Radiologia del Garibaldi Centro diretta da Antonio Scavone), e da neurochirurghi (Giovanni Nicoletti, Massimo Furnari e Carmelo Riolo della Neurochirurgia dell’ARNAS Garibaldi diretta dallo stesso Giovanni Nicoletti). Lo scopo era quello di agire chirurgicamente con l’asportazione del tumore dopo aver ridotto la vascolarizzazione dello stesso con procedura di embolizzazione per via endovascolare. La devascolarizzazione avrebbe comportato una netta facilitazione della gestione del tumore durante l’intervento specialmente nel suo isolamento dalle numerose strutture vitali in rapporto al tumore stesso. Questo trattamento combinato per questo tipo di neoplasia in età pediatrica non è mai stato realizzato a livello mondiale. I neuroradiologi hanno provveduto alla embolizzazione selettiva intravascolare delle arterie del tumore, utilizzando particolari particelle embolizzanti del diametro di 300-500 micron ed ottenendo una quasi totale devascolarizzazione della neoplasia. Il giorno successivo la paziente è stata sottoposta all’intervento dei neurochirurghi che, facilitati nella loro opera dall’assenza di sanguinamento del tumore, hanno ottenuto la completa rimozione del tumore con assoluta preservazione di tutte le strutture vitali in rapporto con lo stesso. La bambina dopo il trattamento dimostra un progressivo miglioramento dei deficit visivi presentati. Il successo di tale trattamento testimonia l’efficacia del concetto delle terapie chirurgiche in equipe multidisciplinare, che consente di avvalersi della sinergia di professionalità ed esperienze superselettive per facilitare l’ottenenimento di risultati tecnici impensabili sino a pochi anni fa.
“Non bisogna sorprendersi di certi risultati – ha detto Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Arnas Garibaldi – in quanto nella sanità siciliana esistono numerose realtà d’eccellenza. L’equipe guidata dal Prof. Nicoletti, con cui mi complimento sinceramente, si è sempre distinta per la capacità di introdurre soluzioni chirurgiche all’avanguardia. Il difficile intervento eseguito, peraltro il primo di questo genere al mondo, serve a rimarcare come l’alta specialità dell’Arnas Garibaldi si confermi ancora una volta affidabile e vincente”.