L’emergenza sanitaria Covid-19 a Catania è segnata da numeri importanti ma meno gravi di quelli che si registrano in altre realtà dell’Isola, se rapportati al numero di abitanti, e il sistema sanitario è appesantito da numerosi interventi su più fronti ma non è in sofferenza per le capacità organizzative di tutti gli apparati coinvolti, sotto il coordinamento regionale, ma anche per la sinergia pubblico-privato e il fondamentale ruolo del volontariato. E’ il quadro che è emerso al termine del consiglio comunale straordinario di oltre quattro ore che si è svolto, presieduto da Giuseppe Castiglione, sulla verifica dell’evoluzione dell’emergenza epidemiologica Covid-19. La seduta, richiesta del consigliere Sebastiano Anastasi e accolta da tutti i capigruppo, è stata molto partecipata con la presenza, in aula e in videoconferenza, di tutti i 36 consiglieri comunali che compongono il civico consesso. L’ordine del giorno si è sviluppato attraverso un confronto con l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza, il direttore generale dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza, affiancato dal direttore sanitario Antonino Rapisarda, e il commissario per l’emergenza Covid-19, Pino Liberti. Presente il sindaco Salvo Pogliese, insieme con gli assessori Sergio Parisi, Giuseppe Arcidiacono, Fabio Cantarella, Alessandro Porto, Giuseppe Lombardo. Ha aperto gli interventi il consigliere Sebastiano Anastasi, che ha posto una serie di quesiti ai vertici sanitari riguardo alle criticità Covid a Catania, ai numeri diffusi, che danno il primato dei contagi, ma anche ad altre difficoltà riscontrate sul territorio richiamando alla necessità di interventi a più livelli, sino al nazionale. Prima del dibattito il presidente Giuseppe Castiglione ha evidenziato “l’importanza della seduta consiliare anche per rendere edotta la città sull’emergenza covid” e ha ringraziato gli intervenuti a partire dal sindaco Pogliese, l’assessore Razza e i vertici sanitari. Il direttore Lanza si è soffermato sul lavoro svolto in ambito covid che è stato “attività di squadra”, non solo del servizio sanitario nazionale, e sul fatto che la città metropolitana di Catania, dopo le difficoltà dei primi mesi dell’emergenza, comprensibili di fronte a un fenomeno nuovo, è assurta a modello organizzativo esportato oltre i confini regionali. Riguardo alla dinamica della catena dei contagi, ha puntualizzato, la diffusione è dovuta soprattutto al mancato rispetto delle regole di prevenzione. Molto atteso l’intervento dell’assessore Ruggero Razza, al quale hanno fatto riferimento tutti i consiglieri. L’esponente del governo regionale ha presentato un’articolata disamina sulle diverse fasi del covid in Sicilia, dall’insorgenza di quella che l’organizzazione mondiale della Sanità ha definito emergenza globale, che ha messo a rischio i sistemi sanitari di tutto il mondo, sino al momento attuale. Fasi che sono state affrontate anche con prese di posizione del governo regionale e misure più incisive che hanno contribuito a contenere i contagi e evitare il peggio. “In questa terza fase, ha detto Razza – c’è una maggiore crescita dei contagi, ma la capacità diagnostica dei sistemi sanitari territoriali è superiore a quella dei primi mesi dell’emergenza. A fronte di un incremento quotidiano dei contagi, registrato con un numero altissimo di tamponi, abbiamo una più bassa ospedalizzazione. Le strutture non sono andate in sofferenza, neppure i pronto soccorso. Siamo al di sotto dei parametri previsti dai decreti ministeriali. In Sicilia fra l’altro abbiamo messo in campo azioni che hanno fatto la differenza, dai covid hotel alle residenze sanitarie assistite per il covid. E va evidenziato il lavoro svolto a favore di ospedali quali il San Marco, il Garibaldi centro, il Cannizzaro. E solo dal 7 ottobre il presidente Musumeci ha ottenuto la delega per potere intervenire autonomamente su vari fronti. Adesso dobbiamo rafforzare la campagna vaccinale, sulla quale abbiamo raggiunto numeri altissimi, ma sono subentrate le nuove difficoltà dovute alla Pfizer”. Il sindaco Pogliese ha chiuso il dibattito tracciando il quadro degli interventi posti in essere dall’Amministrazione comunale nei diversi settori, dalla protezione civile alla polizia municipale, dai servizi sociali alla pubblica istruzione, dal servizio tributi alle partecipate. Il primo cittadino ha sottolineato come non sia vero “che Catania registra il più alto numero di contagi e di morti per Covid, perché i dati vanno rapportarli al numero di abitanti. Il report regionale degli ultimi quattro giorni, per esempio, pone la città al quarto posto dopo Caltanissetta, Palermo e Trapani”.