E’ la ricerca il motore della ripresa

E’ la ricerca il motore della ripresa

14 Febbraio 2017 Redazione 0

Forti preoccupazioni per la ricerca italiana dopo una prima constatazione sicuramente positiva: negli ultimi due anni i fondi non sono stati tagliati e addirittura pare che i finanziamenti siano aumentati. Ma dopo questa osservazione sul passato, e dopo aver ricordato che “la ricerca è il motore della ripresa”, Massimo Inguscio, presidente del Cnr, si preoccupa per il futuro. La paura è che la prevista manovra del valore di 3,4 miliardi di euro si possa rivelare pesante per questo settore. Insieme a lui lancia un appello alle Istituzione anche Gaetano Manfredi, Presidente del Crui, Conferenza dei Rettori Italiani. Invece che tagliare, rivelano gli esperti, occorre puntare ancora di più sul valore della ricerca italiana. Tornare ai tagli sarebbe un suicidio, visto che non esistono nemmeno fondi messi da parte a tale scopo. Le cifre, peraltro, dicono molto sull’attuale valore degli investimenti pubblici in ricerca e sull’efficacia del lavoro degli scienziati italiani. L’Italia investe meno di altri Paesi in ricerca e sviluppo (1,33% del Pii nel 2015 contro una media Ue del 2,03%, che diventerà 3% nel 2020) e ha un numero inferiore di ricercatori in rapporto alla popolazione (nel 2015 in Italia la percentuale ogni mille occupati era del 4,73%, contro una media Ue del 7,4%). Ciononostante, la quota sul totale della produzione scientifica italiana delle pubblicazioni su «riviste eccellenti» è superiore alla media mondiale.

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Redazione

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