Due Progetti sulla Fibrosi polmonare idiopatica al Policlinico

Due Progetti sulla Fibrosi polmonare idiopatica al Policlinico

31 Gennaio 2018 Redazione 0

Fare di più per i pazienti con fibrosi polmonare idiopatica, grave e rara malattia che causa la cicatrizzazione progressiva e irreversibile dei polmoni, con una sopravvivenza limitata a tre anni dalla diagnosi nel 50% dei casi: un’esigenza raccolta da “PerFECT” e “IPF Counselling”, due progetti finalizzati ad aumentare la consapevolezza e l’esperienza clinica degli specialisti di questa patologia, per superare le tante difficoltà che ostacolano una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo, accompagnate spesso da un importante carico emozionale di medici e pazienti. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico-Vittorio Emanuele di Catania è uno dei centri italiani ad aver adottato entrambe le iniziative: “PerFECT offre una possibilità ai centri meno esperti di chiedere una seconda opinione in caso di dubbi diagnostici – sottolinea Carlo Vancheri (nella foto), professore ordinario di Malattie Respiratorie dell’ateneo catanese – inviando i dati clinici e radiologici del paziente ai medici di un centro di riferimento più esperto. Il principale vantaggio è ottenere un parere a distanza che permette una diagnosi tempestiva, così il paziente non ha bisogno di spostarsi evitando i disagi connessi”. Una delle maggiori difficoltà legate a questa malattia sono appunto i tempi della diagnosi, complessa ed elaborata, e che coinvolge un vero e proprio team di specialisti: pneumologi, radiologi e anatomopatologi. Si stima infatti che ad un paziente su due non venga diagnosticata correttamente la patologia e che possano trascorrere anche due anni dai primi sintomi prima di un accertamento definitivo sotto il profilo diagnostico. Tempo prezioso per i pazienti che perdono così l’opportunità di accedere ad una terapia tempestiva, necessaria per migliorare la prognosi e rallentare l’evoluzione della malattia. “L’IPF Counselling riguarda un aspetto molto importante, quello psicologico e relazionale tra il medico e il paziente – continua Vancheri – ha una doppia funzione: da un lato capire meglio qual è l’impatto psicologico sul paziente; l’altro, comprendere come ci poniamo noi medici di fronte alla patologia. Lo scopo degli incontri ai quali partecipa lo psicologo è capire le necessità del medico e del paziente e soddisfarle con un approccio diverso, facilitando la relazione e il dialogo tra i due.

 

 

 

Autore

Redazione

Your email address will not be published. Required fields are marked *