Disturbi del comportamento alimentare

Disturbi del comportamento alimentare

8 Aprile 2025 di: Angelo Milazzo 0

Il 15 Marzo di ogni anno ricorre la Giornata Nazionale del “Fiocchetto Lilla”: contro i “Disturbi del Comportamento Alimentare” (DCA). Tali disturbi sono patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. La massima incidenza si registra nel corso dell’adolescenza e prevalgono soprattutto nel sesso femminile. I comportamenti nei DCA sono multiformi, ma i più tipici sono: digiuno, restrizione dell’alimentazione, crisi bulimiche, vomito autoindotto, assunzione impropria di lassativi e/o diuretici (finalizzati a contrastare l’aumento ponderale), intensa attività fisica finalizzata alla perdita di peso. Il ricorso sporadico a uno di questi comportamenti non si identifica con un DCA vero e proprio.

I principali DCA sono: l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa. Altri disturbi sono:

  • Il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder: BED): caratterizzato da crisi bulimiche, senza comportamenti di compenso e/ o di eliminazione;
  • I disturbi alimentari non altrimenti giustificati (NAS): ampia categoria di casi che non soddisfano criteri specifici per una diagnosi particolareggiata.

Nella vita di una persona anoressica, tutto ruota attorno al cibo e alla paura di ingrassare. Diventano fonti di ansia comportamenti comuni, come: andare in pizzeria o al ristorante, partecipare a qualunque festicciola, tipo compleanni. Soltanto una piccola percentuale di persone che soffrono di DCA si rendono conto di avere un problema che necessita di aiuto. Nell’anoressia l’iniziale perdita di peso può portare la persona a sentirsi meglio, di aspetto più gradevole, e a sentirsi più sicura di sé. In genere, sono soltanto i familiari che si allarmano per l’eccessiva perdita di peso. Quindi, specie in chi soffre di anoressia, si associa ad una mancanza di consapevolezza, un senso di vergogna e di colpa. Pertanto i trattamenti sono troppo spesso tardivi. Molto frequente è l’alterazione della propria immagine corporea. Spesso chi soffre di anoressia vede nella sua immagine riflessa dallo specchio: una ragazza con i fianchi troppo larghi, con le cosce e la pancia troppo “grosse”. Spesso il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche, in particolare: depressione, disturbo d’ansia, abuso di alcol o di sostanze, disturbo ossessivo-compulsivo, e i disturbi di personalità. Possono concomitare comportamenti autoaggressivi e atti autolesionistici. Del resto sono sempre più frequenti nell’ambito della psichiatria: sofferenze psichiche che coinvolgono anche il corpo, con complicanze fisiche.

Bambini e ragazzi

Il 30% delle persone colpite da un DCA ha meno di 14 anni. Molte diagnosi arrivano già tra gli otto e i dieci anni. La diagnosi precoce in questi casi diventa fondamentale per evitare conseguenze gravi, talvolta irreversibili. La Società Italiana di Pediatria ha preso in considerazione 657 studi recenti, condotti negli ultimi quattro anni. Così ha messo in luce campanelli d’allarme da non sottovalutare: come l’iperattivismo e la costante sensazione di freddo. L’anoressia può insorgere con comportamenti insoliti, quali: mangiare in modo estremamente lento, eliminare intere categorie di alimenti, tagliare il cibo in pezzi minuscoli, evitare i pasti in compagnia, creare scarti alimentari esagerati. Un altro segno da non sottovalutare è l’eccessiva attività fisica. Tra i sintomi ricordiamo anche: vertigini, lipotimie, affaticamento e, nelle ragazze, alterazioni del ciclo mestruale che possono arrivare all’amenorrea. Studi sui gemelli indicano una componente genetica variabile dal 16 al 74%. I figli di persone con DCA hanno un rischio da 3 a 5 volte maggiore di sviluppare un DCA. Il mondo digitale può diventare un fattore di rischio molto insidioso. I social e i siti “pro-ana” possono influenzare negativamente l’immagine corporea degli adolescenti.

Stimolazione transcranica

La stimolazione transcranica a corrente diretta ( tDCS) rappresenta una concreta prospettiva terapeutica per il trattamento dell’anoressia nervosa. Dati preliminari della ricerca, finanziata dal Ministero della Salute, sono stati pubblicati su: Frontiers in Behavioural Neuroscience; Journal of Eating Disorders; Scientific Reports. Il progetto di ricerca è stato condotto dall’ Ospedale Bambin Gesù su 64 pazienti. I dati finora emersi dimostrano un impatto positivo della terapia sulla regolazione del comportamento alimentare. Gli effetti si sono dimostrati stabili e progressivi fino a sei mesi dopo la conclusione del trattamento. Molti sintomi si sono normalizzati, come: insoddisfazione per il corpo, comportamenti compensatori, desiderio di magrezza, senso di inadeguatezza, problemi interpersonali. Tale stimolazione deve essere affiancata alle terapie standard, e cioè: il supporto psichiatrico, nutrizionale, psicologico. Tale tecnologia associa: semplicità, sicurezza e basso costo. In Italia le strutture che si occupano dei DCA, tra centri di cura e associazioni, censiti dall’istituto Superiore di Sanità, hanno raggiunto quota 214. Nella maggioranza dei casi le strutture sono attrezzate per prendere in carico persone dai 13 ai 45 anni d’età.

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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