È una patologia insidiosa e molto comune, che non risparmia quasi nessuno. Iniziamo a farci i conti già in fasce ma le cose si complicano quando intervengono severi quadri clinici neurologici che compromettono la funzionalità muscolare. In quel caso, la difficoltà di deglutizione di cibi solidi e liquidi può diventare pericolosa e cronicizzarsi, con uno spettro di conseguenze negative che va dalla malnutrizione alla disidratazione, all’immunodepressione, all’insorgenza delle piaghe da decubito e alle complicanze respiratorie, solo per citarne alcune. Diagnosticare in tempo la disfagia permette di contenere i rischi e, soprattutto, assicurare concreti margini di miglioramento della qualità della vita del paziente. Se ne parlerà nel corso dell’evento ECM “La disfagia nelle patologie neurologiche”, organizzato dalla Fondazione ODA di Catania per il 23 e 24 marzo prossimi al Pdr “Fratelli A. e v. Pecorino Paternò”. Due giorni per approfondire la disfagia e ampliare la conoscenza delle più moderne metodologie d’intervento grazie agli interventi di relatori alto profilo, con la direzione scientifica della dott.ssa Gabriella Bonaccorsi, direttore medico responsabile del Cdr ODA “A. e V. Pecorino”. Sono previsti gli interventi del dott. Politi (“Anatomia e fisiologia dell’apparato digerente”, “Devices e tecniche di bypass del tratto laringo-faringo-esofageo”, “Quando è necessaria la trachetomia”), della dott.ssa Bellia (“Complicanze respiratorie nella disfagia neurologica”), della dott.ssa Cultrera (“Gestione della cannula tracheale”), della dott.ssa Ignoto (“La disfagia neurologica negli adulti”), dott.ssa Sannino (“Tecniche della disostruzione e salvavita”), del dott. Neri (“La disfagia neurologica in età evolutiva”) , del dott. Li Pira (“Il bilancio nutrizionale nel bambino disfagico”), della dott.ssa Suraniti (“La riabilitazione logopedica nella disfagia infantile”), del dott. Lombardo (“La videofluoroscopia”), della dott.ssa Riccioli (“Supporto psicologico ai familiari”). Il corso dà diritto all’acquisizione di 16 crediti formativi ed è aperto ai medici (neurologi, psichiatri, neuropsichiatri infantili, di medicina fisica e riabilitazione), agli psicologi, ai fisioterapisti, agli infermieri, ai logopedisti, ai tecnici della riabilitazione psichiatrica e anche agli educatori e agli ausiliari socio-sanitari specializzati.