Il numero di persone depresse nel mondo è salito del 18% nell’ultimo decennio, arrivando a 322 milioni di persone. Lo segnala l’Organizzazione mondiale della sanità, sollecitando una maggiore attenzione nei confronti dei gruppi di persone ad alto rischio. La crescita della depressione tra il 2005 e il 2015 non è legata solo all’aumento della popolazione mondiale, ma anche a quello dell’aspettativa di vita, segnala l’agenzia delle Nazioni Unite. Il rischio di incappare in questa patologia, infatti, aumenta nelle fasi più avanzate della vita. In media il 5,1% delle donne e il 3,6% degli uomini è depresso, ma i tassi fra gli anziani salgono a circa il 7,5% nelle prime e il 5,5% tra i secondi. Ma le persone avanti negli anni non sono le sole meritevoli di particolare attenzione. E’ importante intervenire anche nei confronti dei giovani, delle donne in attesa e delle neomamme, spiega l’autore dello studio, Dan Chisholm, ai giornalisti a Ginevra. E dal momento che le pressioni sociali sui bambini sono aumentate, gli insegnanti e gli psicologi dovrebbero – secondo gli esperti – insegnare loro strategie di difesa contro la depressione. Anche perché la depressione incide pesantemente sulla qualità della vita delle persone, ed è responsabile del 7,5% degli anni di disabilità globale. Il pericolo di incappare in questa patologia aumenta infine in caso di povertà, disoccupazione, perdita di una persona amata, malattia fisica e abuso di sostanze.