Covid, premi Nobel e nuovi vaccini a mRNA

Covid, premi Nobel e nuovi vaccini a mRNA

16 Ottobre 2023 di: Angelo Milazzo 0

La reale incidenza del Covid viene difficilmente rilevata, a causa del crollo nella esecuzione di tamponi e nella segnalazione dei contagi. L’Europa ha comunque registrato nelle ultime settimane un aumento del 19% dei casi. In atto si osserva una co-circolazione di ceppi virali ricombinanti Omicron, riconducibili a XBB. Di particolare interesse si dimostra la variante EG.5.1.1. Secondo le più recenti Circolari, non vengono più eseguiti tamponi per i soggetti asintomatici che accedono in Pronto Soccorso. Soltanto in setting assistenziali ad alto rischio (es: reparti con pazienti immunocompromessi e fragili, strutture protette, RSA, ecc.) è stata indicata l’effettuazione di test diagnostici. 

Vaccinazioni

Già prima dell’autunno il CDC Usa raccomandava a tutti i soggetti di età pari o superiore a 6 mesi di sottoporsi ad un vaccino anti-Covid aggiornato, per proteggersi dagli esiti potenzialmente gravi della malattia, della quale si prevede ampia diffusione durante l’autunno e l’inverno. Il CDC, in pieno accordo anche con Studi di Autori Italiani pubblicati su Circulation, ribadisce che la vaccinazione riduce anche la possibilità di subire gli effetti del Long Covid. Infatti: minore è la persistenza del virus all’interno dell’organismo, minore è il rischio che la risposta immunitaria e infiammatoria si cronicizzi e dia origine a sintomi che perdurano anche in assenza dell’agente scatenante iniziale. Secondo la recente Circolare del Ministero della Salute del 27-09-2023, la campagna vaccinale anti-Covid autunno/ inverno 2023-2024 è indirizzata alle seguenti categorie.

  • Persone di età pari o superiore a 60 anni
  • Donne in gravidanza (qualsiasi trimestre) o nel periodo post-partum
  • Operatori sanitari e socio-sanitari, studenti in medicina e delle professioni sanitarie
  • Persone dai 6 mesi ai 59 anni d’età con elevata fragilità, affette da patologie che aumentano il rischio di Covid grave
  • Familiari, conviventi e caregiver di persone con gravi fragilità

Nella Circolare si stabilisce che il medico curante può indirizzare alla vaccinazione valutando se una persona, in base alla sua storia clinica, può essere a rischio che un’eventuale infezione aggravi una patologia di base o sviluppi forme particolarmente acute della malattia. Tutto ciò, ad integrazione dell’elenco riportato nell’allegato 2 della Circolare. In atto, l’unico vaccino disponibile è il Comirnaty a mRNA messaggero, elettivo contro la variante Omicron XBB 1.5. 

La dose può essere somministrata a distanza di 6 mesi dall’ultima dose di altro vaccino anti-Covid, e, in ogni caso, non prima dei tre mesi da pregressa infezione o vaccinazione. Per i bambini dai 6 mesi ai 4 anni che non hanno completato il ciclo primario di vaccinazione, il piano vaccinale prevede 3 dosi: la seconda a distanza di 3 settimane dalla prima, la terza dopo 8 settimane dalla seconda.

 I Medici di Medicina Generale e i Pediatri sono disponibili a partecipare alla campagna vaccinale, ma sono necessari accordi a livello regionale e delle aziende. Ma l’impressione tra i medici è che ci sia una notevole “stanchezza vaccinale”, e che molti pazienti, anche a rischio, non abbiano nessuna intenzione di vaccinarsi. In ogni caso, la co-somministrazione con la vaccinazione anti-influenzale, anche nella stessa seduta, potrà offrire vantaggi significativi in termini organizzativi e di adesione. 

Anche l’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS ha lanciato la campagna: “Tenersi al sicuro da Covid, Influenza e Virus Respiratorio Sinciziale….”. 

Premi Nobel, mRNA e tumori

Il Premio Nobel per la Medicina 2023 è stato assegnato all’ungherese Katalin Karikò e all’americano Drew Weismsnn. Così si legge nella spiegazione pubblicata sul sito dei Nobel. “Attraverso le loro scoperte rivoluzionarie, che hanno cambiato radicalmente la nostra comprensione di come l’mRNA interagisce con il nostro sistema immunitario, i vincitori hanno contribuito al ritmo senza precedenti di sviluppo di vaccini durante una delle più grandi minacce alla salute umana dei tempi moderni”. 

I ricercatori sono riusciti a produrre diverse varianti di mRNA, ciascuna con modifiche chimiche uniche nelle loro basi, che poi hanno fatto interagire con le cellule dendritiche. I risultati sono stati sorprendenti: la risposta infiammatoria è stata quasi abolita quando particolari modifiche delle basi sono state incluse nell’mRNA. In ulteriori studi hanno dimostrato che queste molecole di RNA modificato hanno aumentato notevolmente la produzione di proteine. L’effetto era legato alla ridotta attivazione di un enzima che regola la produzione delle proteine. Così i ricercatori hanno eliminato gli ostacoli critici sulla strada delle applicazioni cliniche dell’RNA. 

I vaccini a mRNA anti-Covid sono stati somministrati a miliardi di persone, hanno salvato milioni di vite, hanno prevenuto gravi complicanze in un numero incalcolabile di soggetti. Teoricamente, potrebbero essere realizzati vaccini a mRNA contro qualsiasi virus o batterio. E’ stata aperta la strada per lo sviluppo di vaccini a mRNa contro i tumori. Attualmente sono oltre 40 i vaccini anti-cancro a mRNA alla verifica clinica, in tutto il mondo. Alcuni di questi sono già in una fase avanzata di sperimentazione; un paio di questi dovrebbero entrare in fase III, nel corso del 2024. Per tali vaccini si utilizzano mRNA sintetici progettati per “istruire” il sistema immunitario a riconoscere proteine chiamate “neoantigeni”, che sono espressione di mutazioni genetiche avvenute nelle cellule neoplastiche. Tali vaccini saranno personalizzati e progettati “su misura” con lo scopo di innescare il sistema immunitario ad uccidere selettivamente le cellule tumorali in un determinato paziente e in tutti quelli in cui i tumori esprimono la stessa mutazione.

 

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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