Covid, la “lunga marcia” del virus

Covid, la “lunga marcia” del virus

29 Settembre 2022 di: Angelo Milazzo 0

L’Europa non dovrebbe farsi trovare impreparata nei confronti di una nuova ondata di contagi Covid, legata ad altre varianti che possono emergere dopo Omicron 5. I dati più attuali dimostrano, per il momento, solo un rialzo dei casi, ma con un incremento contenuto dei ricoveri. Indubbiamente la riapertura delle scuole e l’abbandono quasi totale dell’uso delle mascherine sta influendo notevolmente. Le Autorità sanitarie europee affermano che il virus continua a variare “con una velocità pazzesca”. Per il momento, tutte le varianti emergenti discendono dal lignaggio Omicron, apparso nello scorso novembre. Da allora, Omicron ha generato 230 sottolignaggi, con oltre trenta ricombinanti. Tutti questi “figli” di Omicron rappresentano in atto il 99% di tutti i contagi, in tutto il pianeta.
Negli Stati Uniti si sta diffondendo la variante Ba.4.6. Ma è la sottovariante “indiana” di Omicron 2 denominata Centaurus (Ba.2.75), che rappresenta il pericolo più concreto per una prossima epidemia. Contiene 9 ulteriori mutazioni, rispetto a Ba.2. Ma la stessa Centaurus ha già generato sottovarianti, con ben 3 mutazioni a livello della spike. Anche le più recenti affermazioni di Anthony Fauci confermano come il virus si dimostri sempre più altamente trasmissibile e che le immunità indotte dal vaccino e, soprattutto, dalle infezioni “naturali” siano transitorie.

Vaccini bivalenti

Tutti i dati confermano la necessità di una nuova, autentica campagna vaccinale di massa. Un recente studio spagnolo pubblicato su BMC Medicine ha confermato che quasi il 40% dei soggetti che hanno fatto la malattia, ma che non si sono vaccinati, non hanno più anticorpi dopo un anno. A differenza dei soggetti vaccinati, che solo nel 2,1% dei casi non hanno più anticorpi rivelabili. Uno Studio Israeliano ha dimostrato tassi anticorpali e attività soddisfacenti dei linfociti T dopo 4 mesi dalla somministrazione di vaccini anti-Covid. Purtroppo, anche queste valide risposte non sono in grado di proteggere dalla reinfezione, sia pure oligosintomatica, causata dalle più recenti varianti di Omicron. Uno studio condotto dal nostro Istituto Superiore di Sanità ha dimostrato che nelle donne le risposte ai vaccini anti-Covid sono più valide, ma che l’immunizzazione si attenua in tempi più brevi. Anche per ovviare a tale situazione, la nuova circolare del Ministero ha stabilito, tra l’altro una quarta dose con vaccini bivalenti per tutti gli over 12 e ha dato via libera per la somministrazione di una quinta dose per i soggetti fragili.
La circolare disciplina l’uso dei due recenti vaccini il primo contro la variante Ba.1 e il secondo contro le varianti Ba.4 e Ba.5. Viene ribadito che entrambi i vaccini sono capaci di “ampliare la protezione contro diverse varianti e possono aiutare a mantenere una protezione ottimale contro la malattia Covid-19”.
Tali vaccini possono anche essere somministrati a tutti i soggetti over-12, che abbiano praticato la terza dose da almeno 120 giorni. Gli stessi vaccini bivalenti possono essere somministrati a tutti gli over-12 che non abbiano ancora praticato neanche la terza dose. Si raccomanda però un uso prioritario: in soggetti che hanno già praticato la terza dose, ma siano: over-40, o abbiano patologie ed età over-12, o siano operatori della sanità o lavorino in strutture residenziali o siano donne in gravidanza; come terza dose in soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria.
Gli stessi soggetti immunodepressi che abbiano già praticato la terza dose possono fare il bivalente come quarta dose, a distanza di almeno 120 giorni dall’ultima somministrazione.

Anticorpi monoclonali

In conseguenza delle mutazioni molte terapie a base di anticorpi monoclonali stanno perdendo la capacità di neutralizzare le sottovarianti di Omicron. Fortunatamente i farmaci antivirali Paxlovid e Velklury ( Remdesivir) stanno mantenendo inalterata la loro attività. Anche la combinazione di monoclonali denominata Evusheld mantiene una buona efficacia contro tutte le più recenti varianti. Tale combinazione di anticorpi a lunga durata d’azione viene prodotta da Astra Zeneca. Contiene Tixagevimab e Cilgavimab. È stata approvata molto recentemente nell’Unione Europea per il trattamento di adulti e adolescenti over-12 affetti da Covid, che non necessitano di ossigeno supplementare e che sono in condizioni di alto rischio di progredire verso una forma grave di Covid. La combinazione era già stata autorizzata nel nostro Paese da AIFA alcuni mesi fa e finora nessun ceppo di Omicron ha dimostrato di aver acquisito resistenze nei suoi confronti. La somministrazione dei due anticorpi per via intramuscolare, in maniera sequenziale, fornisce una protezione di lunga durata e può rappresentare anche uno strumento di prevenzione. 

 

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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