Angelo Milazzo
Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),
Email: milazzo@cataniamedica.it
Organo Ufficiale di Informazione e Formazione dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catania
Recentemente Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, Istituto Superiore di Sanità e Conferenza delle Regioni hanno elaborato nuove norme per le scuole.
I contenuti ci fanno capire che il contrasto al Sars-Cov-2 è cambiato. Da strategie di contrasto della diffusione dell’infezione si è passati a strategie di mitigazione. L’obiettivo perseguito consiste nel contenere l’impatto negativo dell’epidemia sulla salute pubblica. Tutta la logica dei provvedimenti si basa sulla convinzione, tutta da verificare, che stiamo passando da una fase epidemica ad una fase endemica. Destinatari delle disposizioni sono: 1. servizi educativi per l’infanzia, comprese le scuole dell’infanzia a gestione pubblica o privata; 2. tutte le istituzioni scolastiche del I e del II ciclo, compresi i centri per la formazione professionale e i centri per l’istruzione di adulti. Le indicazioni sono finalizzate a: 1. garantire la frequenza scolastica in presenza; 2. prevedere il minimo impatto delle misure sulle attività scolastiche.
Per gli alunni con fragilità, al fine di garantire la didattica in presenza e in sicurezza, è opportuno prevedere l’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie e valutare strategie personalizzate, in base al profilo di rischio.
Viene consentita la permanenza a scuola a bambini e studenti con sintomi respiratori di lieve entità, in buone condizioni generali e che non presentano febbre. Gli studenti devono però indossare mascherine chirurgiche o FFP2 sino a risoluzione dei sintomi. La permanenza a scuola invece non è consentita in caso di: 1. febbre superiore a 37,5; 2. test diagnostico per Sars-Cov-2 positivo; 3. sintomatologia compatibile con Covid, ad esempio; sintomi respiratori acuti con difficoltà respiratoria, vomito, diarrea, perdita del gusto e/o dell’olfatto, cefalea intensa.
Le misure di prevenzione di base indicate consistono in: 1. Igiene delle mani e etichetta respiratoria; 2. Ricambio frequente d’aria e controllo della qualità dell’aria; 3. Utilizzo delle mascherine FFP2 per il personale scolastico a rischio e per gli alunni a rischio, del I e II ciclo. Per i soggetti a rischio i dispositivi devono essere forniti dalla scuola. Tutti gli altri soggetti possono usare su base volontaria i presidi, ma li debbono acquistare di tasca propria. Restano valide le norme stabilite dal Rapporto ISS n.12/2021 sulle sanificazioni ordinarie (periodiche) e straordinarie, in caso di casi di Covid confermati.
Il personale scolastico, i bambini o gli studenti che presentano sintomi indicativi di infezione devono essere ospitati in stanza dedicata o in area di isolamento. Nel caso di minorenni devono essere informati i genitori, che li devono riportare presso la propria abitazione e informare il MMG/PLS. Le persone che risultano positive al test diagnostico devono rispettare le misure di isolamento previste dalle normative generali. Per il rientro a scuola è necessario un test negativo, molecolare o antigenico, al termine degli attuali 5 giorni di isolamento. Non sono più previste quarantene in caso di contatti con casi positivi, purchè in assenza di sintomatologia. Dovrebbero però essere utilizzare mascherine per 10 giorni. Le norme generali prevedono la fine dell’isolamento per i soggetti asintomatici dopo 14 giorni, anche con test persistentemente positivo. Il rientro a scuola però prevede sempre e in ogni caso un test negativo. Non è più previsto il certificato del pediatra.
Dal primo settembre non sono più previste norme speciali. Restano però gli obblighi di monitoraggio e di aggiornamento del Documento di valutazione dei rischi, in caso di variazioni dell’organizzazione del lavoro, ed in base alle condizioni epidemiologiche. Per accedere ai locali scolastici non è più prevista alcuna forma di controllo preventivo, neanche la rilevazione della temperatura corporea. Il dirigente scolastico deve concordare con le autorità competenti attività di monitoraggio della qualità dell’aria. Non è stata più prevista nessuna modalità di didattica digitale integrata.
I genitori degli alunni/bambini che sono più esposti a sviluppare sintomatologie avverse devono comunicare tale condizione in forma scritta e documentata, precisando anche le eventuali misure di protezione da attivare durante la presenza a scuola.
Restano ancora contraddittori, se non contrastanti, le disposizioni nazionali, regionali e di ogni singolo istituto scolastico riguardanti le certificazioni mediche per il rientro, dopo assenze. Le durate dei periodi d’assenza dovrebbero essere: 1. tre giorni per la scuola d’infanzia; 2. cinque giorni per la scuola primaria e secondaria di primo grado; 3. dieci giorni per le scuole superiori.
Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),
Email: milazzo@cataniamedica.it
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