Covid-19, gli Studi evidenziano sequele neurologiche e danni cerebrali

Covid-19, gli Studi evidenziano sequele neurologiche e danni cerebrali

30 Novembre 2021 di: Angelo Milazzo 0

Il bersaglio più importante di Sars-Cov-2 potrebbe essere il cervello. Se durante la prima fase della malattia e durante i ricoveri i sintomi sono soprattutto respiratori, vascolari e metabolici, le sequele sembrano soprattutto neurologiche, come dimostrano anche i dati dello Studio Covid Next dell’Università di Brescia e dell’Istituto Neurologico Besta di Milano.
Questi dati vanno ad aggiungersi alle numerose ricerche che hanno osservato come la sindrome neurologica post- Covid possa interessare fino al 70% dei pazienti che hanno avuto sintomatologia medio-grave. Questi accusano per un lungo periodo disturbi della memoria, della concentrazione, del sonno e dell’umore. Le difficoltà neurologiche e psichiatriche dopo il Covid-19 potrebbero dipendere in parte anche da alterazioni della morfologia cerebrale, come effetto diretto del virus, che determina addirittura riduzione volumetriche in aree chiavi del cervello.
Bisogna però sempre considerare che anche la mancanza di interazioni sociali, problema comune che si determina in corso di isolamenti e soprattutto durante i ricoveri in ospedale, può determinare riduzione della materia grigia cerebrale, sia in soggetti giovani, sia in anziani.
I dati dello Studio Covid Next hanno dimostrato che mentre i sintomi respiratori, metabolici e vascolari hanno un picco durante la fase più acuta della malattia, i disturbi neurologici e psichiatrici hanno un andamento opposto, e risultano essere specifici della fase post-acuzie. Lo Studio ha dimostrato una correlazione almeno parziale con la gravità del Covid-19. Infatti circa il 70% dei pazienti con malattia di livello medio-grave ha riferito sintomi a sei mesi di distanza, come: stanchezza cronica (34%), disturbi di memoria e concentrazione (32%), disturbi del sonno (31%), dolori muscolari (30%), depressione e ansia (27%).
Altri Studi, condotti su pazienti che hanno avuto la malattia di grado lieve, dimostrano disturbi analoghi, anche se con frequenza inferiore. 

Nella fisiopatologia della sindrome sembrano svolgere un ruolo determinante i meccanismi neuro-infiammatori indotti dall’infezione e le condizioni pregresse del paziente, se aggravate da una condizione intensa e prolungata di stress. Inoltre il Covid- 19 può indurre difetti di ossigenazione cerebrale, che possono interferire con le capacità cognitive, emotive, comportamentali. Se si determinano vere e proprie alterazioni morfologiche del cervello, diventa molto elevata la possibilità di disturbi neurologici e psichiatrici nel post-long-Covid.
Gli studi di neuroimaging dimostrano in tanti casi una riduzione della materia grigia in aree come l’ippocampo, che è connesso con tutte le aree coinvolte nei processi di memorizzazione e con l’elaborazione delle emozioni. La malattia, associata alla condizione di arresto nelle relazioni sociali, può indurre alterazioni nelle funzioni e nella morfologia della corteccia prefrontale. Questa area è connessa alle funzioni esecutive, alla pianificazione e al controllo di emozioni e di impulsi. Negli anziani può determinarsi un’accelerazione del deterioramento cognitivo. Negli adolescenti possono risultare aumentate le suscettibilità a sviluppare dipendenze, soprattutto da tecnologie con schermo.
Viene pertanto confermata la necessità della vaccinazione anti-Covid, anche negli adolescenti e nei bambini in età scolare. L’andamento benigno della fase acuta, tipico nei soggetti giovani, non può escludere” strascichi” di tipo neurologico e/o psichiatrico. Il virus, con meccanismi diretti o indiretti, è capace di  “bruciare” funzioni cerebrali.  Andrebbero monitorati bambini e adolescenti che hanno avuto la malattia, in modo da poter intervenire tempestivamente con terapie anche di semplice supporto, soprattutto in caso di sintomi che compromettano la qualità della vita, o se compaiono patologie come la depressione. 

 

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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