Covid-19 e vaccino antinfluenzale intranasale: le indicazioni

Covid-19 e vaccino antinfluenzale intranasale: le indicazioni

7 Dicembre 2021 di: Angelo Milazzo 0

Per il secondo anno, la vaccinazione antinfluenzale viene raccomandata anche per facilitare la diagnosi nei casi di Covid-19, in considerazione del fatto che i due virus hanno un picco di diffusione durante la stagione invernale e che si manifestano, nei casi non gravi, con sintomatologie simili. Il Ministero della Salute consiglia la vaccinazione antinfluenzale soprattutto nei bambini in età compresa trai 6 mesi e i 6 anni.
Quest’anno sarà disponibile in Sicilia per la prima volta il vaccino LAIV (Live Attenuated Influenza Vaccine), già in uso da parecchi anni negli Stati Uniti, nel Canada, in alcuni Paesi del Nord Europa. Ha la caratteristica della somministrazione per via nasale, invece che intramuscolare. E’ un vaccino antinfluenzale quadrivalente, cioè contenente 4 ceppi di virus influenzale (2 di Tipo A e 2 di tipo B), individuati dal WHO per la maggiore probabilità di circolazione nel nostro Emisfero, nella stagione 2021-2022. I ceppi virali contenuti sono attenuati, ma vivi, a differenza delle frazioni di virus uccisi contenuti nei classici vaccini antinfluenzali a somministrazione intramuscolare. I ceppi attenuati sono inattivi alla temperatura corporea di 37 gradi, e quindi alla temperatura interna del corpo (ad esempio a livello dei polmoni) i virus sono inattivi, alle più basse temperature del naso e delle vie aeree superiori i virus sono in grado di moltiplicarsi, e quindi di stimolare le risposte immunitarie dell’organismo.
In un soggetto che non ha gravi patologie polmonari i virus attenuati non possono determinare polmoniti, come fanno i virus influenzali naturali. La risposta immunitaria viene evocata soprattutto a livello delle prime vie respiratorie, creando quindi una barriera immediata contro l’influenza. L’inoculazione per via nasale è più facile, più rapida, meno traumatica di quella intramuscolare.
Il vaccino può essere somministrato a soggetti dai 2 ai 18 anni d’età, ma viene particolarmente raccomandato per la fascia d’età 6 mesi-6 anni, negli States viene somministrato fino ai 49 anni d’età.
Rappresentano controindicazioni: età inferiore ai 2 anni e superiore ai 18 anni, grave reazione allergica all’uovo, gravi immunodepressioni, terapie con acido acetilsalicilico (praticamente non più usato nell’età pediatrica), gravi patologie asmatiche, gravidanza, convivenza stretta con persona gravemente immuno-compromessa.
Il vaccino può essere rinviato in caso di infezione acuta con febbre, rinite particolarmente intensa che potrebbe interferire con l’attecchimento del virus, vaccinazione entro le 4 settimane con altri vaccini vivi attenuati, come l’anti morbillo-rosolia-parotite-varicella. Non esiste nessuna controindicazione con tutte le altre vaccinazioni. Particolarmente raccomandata la concomitanza con il vaccino anti-Covid, recentemente autorizzato anche per i bambini dai 6 anni in sù.
Devono ricevere una sola dose i bambini in età superiore ai 9 anni e quelli già vaccinati con antinfluenzale negli anni precedenti.
In atto, la somministrazione può essere eseguita solo da medici. Gli unici effetti collaterali frequenti sono rappresentati da febbre di grado lieve, malessere generale, scolo nasale, inappetenza.
Il vaccino può rimanere a temperatura ambiente fino a 12 ore. Il bambino che ha avuto il Covid-19 può essere vaccinato, appena esaurito il periodo di quarantena o di isolamento. Pazienti musulmani potrebbero obiettare alla somministrazione, in quanto tra le sue componenti vi è la gelatina, che viene ottenuta dal maiale. 

 

 

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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