Fake news, titoli sensazionalistici, notizie non verificate, la caccia al click o alla visualizzazione: sono questi i parametri del giornalismo 2.0, in un contesto sempre più di crisi economica e sempre più globale. Ma cosa accade se questo “giornalismo acchiappalike” parla di salute? “In questa sovrabbondanza di informazioni non verificate – ha affermato Maria Emilia Bonaccorso, caposervizio di Ansa Salute e testimonial del Premio Good Writing – è “passato” al lettore di tutto. I risultati? Pensiamo al caso Stamina, pensiamo ai vaccini: si creano situazioni gravemente dannose, che nemmeno le Istituzioni riescono a tamponare”. “Qualcosa, è vero, sta cambiando – ha continuato Bonaccorso – anche i ‘big’, da Google a Facebook, stanno lottando contro le notizie false. Nel frattempo, anche i giganti della carta stampata hanno problemi: il New York Times ha dovuto vendere il suo palazzo di cristallo e in molti si chiedono se e come il sistema potrà reggere”. “Ringraziamo quindi la presidenza dell’Ordine dei Medici di Messina e la Commissione Albo Odontoiatri nazionale per aver inventato questo concorso per la buona comunicazione della salute, focalizzandosi su un campo che non è sotto i riflettori: l’Odontoiatria”. Sì, perché di Odontoiatria si parla, ma sempre in negativo: per abusivismo, pubblicità scorretta, attività clandestine. “La salute della bocca, invece, coincide con la salute dell’intero organismo – ha concluso Bonaccorso – Quando si parla di denti si parla dunque di salute, ma anche di economia e innovazioni scientifiche e tecnologiche”. Tra i criteri di selezione dei servizi giornalistici premiati, la pluralità delle fonti, la ricerca della verità, il fatto che “non facessero l’occhiolino ad aspetti commerciali” ma che si occupassero di salute pubblica con spirito di servizio. “Quando si parla di salute, il cittadino deve discernere ciò che è buono da ciò che non lo è” ha dichiarato il presidente dell’Ordine dei medici di Messina, Giacomo Caudo, presentando, questa mattina, l’iniziativa. Ecco, di seguito, i premiati, che hanno ricevuto una pergamena e un assegno in denaro. Nella categoria stampa cartacea, Elena Correggia della testata “Milano Finanza” per l’articolo “Nuove tecniche di analisi e strumenti per prevenire l’insorgere delle carie”; per giornali online e web TV, Francesca Morelli di Donna in salute.it con il pezzo su “Come preservare la salute della bocca, da bambini, adulti e anziani”; per i giornalisti under 35, Francesco Carini de Linkiesta.it, grazie all’articolo “Acufeni, DCCM e deglutizione: l’importanza di una sinergia fra medici e odontoiatri”; infine, per la stampa specialistica, Stefano Massarelli de La Stampa, sezione Tuttoscienze, con “Nuovi denti non bastano: l’high tech per il sorriso perduto”. A consegnare i riconoscimenti anche i componenti della commissione giudicatrice del concorso: oltre a Renzo, Caudo e la Bonaccorso, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina, Vincenzo Ciraolo e il membro della giunta dell’USPI (Unione stampa periodica italiana) e direttore de L’Eco del Sud, Rosalba Garofalo. “Il nostro intento non era quello di creare un canale preferenziale con la stampa – ha concluso il presidente della CAO nazionale Giuseppe Renzo – Il nostro obiettivo era non soltanto informare ma formare i cittadini, per dare a ognuno la possibilità di scegliere per sé le cure migliori”.
Nella foto: Caudo, Carini, Morelli, Chersevani, Renzo, Correggia, Massarelli, Bonaccorso.