Prosegue al Cannizzaro, con successo, la pratica dell’accesso vascolare per emodialisi per via endovascolare con un impulso a radiofrequenza al posto del bisturi: l’innovativo metodo eseguito finora in pochi centri al mondo, rappresenta “una rivoluzione per la dialisi – sottolinea Domenico Patanè, direttore UOC Diagnostica per Immagini – perché trasforma l’atto chirurgico in una procedura poco invasiva che migliora la vita dei malati, evitando stress emotivo, fisico e cicatrici”. Un sistema costituito da 2 cateteri per via percutanea in un vaso venoso e in uno arterioso, vicini e appaiati: “Consente la creazione di una comunicazione tra i vasi (FAV Fistola Artero Venosa) grazie all’energia a radiofrequenza indotta da un opportuno generatore esterno – spiega Walter Morale, specialista in Nefrologia Interventistica – i dializzati soffrono di una grave insufficienza renale cronica e sono più esposti a specifiche complicanze: la nuova terapia determina benefici come maggiore sopravvivenza della stessa FAV, risparmio di riserve vascolari per il minor tasso di stenosi e trombosi; riduzione di infezioni, disagio, dolore, tempi di recupero”. Oltre ad un risparmio economico, dato che la più frequente causa di ricovero per emodializzati è il malfunzionamento della FAV. “Grazie all’esperienza acquisita in questo campo la nostra Radiologia Interventistica – prosegue Patanè – ha adottato nuovi sistemi di procedure endovascolari, come il WavelinQTM 4F EndoAVF, un’alternativa sicura ed efficace e la possibilità di accedere a trattamenti all’avanguardia”. Virtuosa e stretta la collaborazione tra le due unità di eccellenza: “Grazie alla cooperazione tra Nefrologia e Diagnostica – afferma Antonio Granata, neo direttore UOC Nefrologia e Dialisi – abbiamo sperimentato l’avanzata tecnologia”. Per il direttore generale del Cannizzaro, Salvatore Giuffrida: “La nostra azienda rappresenta da tempo un riferimento importante per emodialisi, trattamento di complicanze e urgenze grazie a professionalità altamente specializzate e una maturata esperienza sinergica trattiamo casi provenienti da tutta la Sicilia; in tal senso un sentito ringraziamento all’Assessorato regionale alla Salute, sempre attento a questi progressi”.
Nella foto: Morale, Patanè e Granata.