“Un gesto di rabbia giustificato dal non riuscire ad identificare i veri colpevoli, che non sono certo i balordi che le hanno aggredite sul posto di lavoro”. Non ha dubbi il Presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Catania, prof Massimo Buscema, che è tutt’altro che sorpreso dalle dichiarazioni delle due dottoresse che, a distanza di parecchi mesi dagli incresciosi episodi sui quali la giustizia ha già emesso sentenze di condanna per gli imputati, affermano “di sentirsi abbandonate dall’Ordine”. “Quando sei il rappresentante di una categoria che conta oltre diecimila iscritti che rivestono nella società civile un ruolo così importante come quello del medico, primo fra tutti la tutela della salute della popolazione, devi comportarti come il buon padre di famiglia – spiega Buscema – devi comprendere quanta amarezza prova chi, una volta spenti i riflettori sull’agghiacciante fatto di cronaca, li vede riaccesi solo per alimentare gli ascolti e le conseguenti sponsorizzazioni di improbabili arene televisive che necessitano per copione di un matador e di un matato…”. “Per l’Ordine dei medici, e per me che lo rappresento, la triste vicenda delle due colleghe aggredite, cosiccome quelle di tanti altri medici vittime di violenza di ogni genere anche nei Pronto Soccorso e nelle corsie d’ospedale, rimangono pagine buie del nostro vivere quotidiano”. Buscema non replica né si difende. “E da quali accuse dovrei difendermi – aggiunge il Presidente – sono stato accanto alle colleghe da subito dopo i drammatici episodi, coinvolgendo istituzioni sanitarie e di Governo per prevenire il ripetersi di simili situazioni. Oggi capisco bene la loro reazione e la loro angoscia che le porta a sparare nel mucchio rischiando di colpire, come hanno fatto, chi invece sta dalla loro parte. La mancata costituzione di parte civile dell’Ordine? Una valutazione diversa della nostra istituzione che non rincorre, in questo caso, obiettivi risarcitori ma effettivi quanto radicali cambiamenti strutturali ed organizzativi di sanità pubblica”.