Attualità in tema di Norovirus e Poliovirus

Attualità in tema di Norovirus e Poliovirus

21 Febbraio 2023 di: Angelo Milazzo 0

Tra i numerosissimi casi di gastroenteriti acute che si osservano in questo periodo, molti sono causati da Norovirus. Isolati e scoperti nel 1972, i Norovirus appartengono alla famiglia dei Caliciviridae, virus a singolo filamento di Rna che rappresentano probabilmente la più comune causa di gastroenteriti acute ad eziologia non batterica. Costituiscono quindi un serio problema nel campo della sicurezza alimentare. Sono noti anche come virus di Norwalk. Le infezioni si manifestano soprattutto in contesti comunitari come ospedali, case di riposo, scuole, ristoranti, e, ancor più tipicamente, in ambienti confinati, come navi da crociera o da commercio. Sono stati identificati tre genogruppi di Norovirus in grado di infettare l’uomo, suddivisi in più di 30 genotipi.
Il periodo di incubazione è di 12-48 ore, mentre l’infezione dura tra le 12 e le 60 ore. I sintomi sono comuni a tutte le gastroenteriti: nausea, vomito, diarrea, e, soprattutto nei bambini diarrea acquosa e crampi addominali.
Può manifestarsi anche temperatura febbrile. La misura terapeutica più essenziale consiste nell’assumere molti liquidi, per compensare la disidratazione causata da vomito e diarrea. Molto utili sono le soluzioni gluco-saline in commercio. Raramente è necessario ricorrere alle soluzioni per via di flebo. Per attenuare la diarrea in alcuni casi si può fare ricorso a farmaci come diosmectite, rocecadotril, tannato di gelatina. Per attenuare il vomito, nei bambini piccoli si possono utilizzare solo preparati a base di zenzero, mentre nei più grandicelli si può utilizzare il domperidone. Di uso prevalentemente ospedaliero è l’ondansetron. La disidratazione può rappresentare una complicazione più seria nei bambini, negli anziani, nei soggetti con precario equilibrio metabolico e cardiocircolatorio. Non esistono né vaccini né farmaci specifici. L’immunità dura soltanto alcuni mesi, quindi lo stesso individuo può essere infettato numerose volte nel corso della vita. I virus sono altamente infettivi e bastano 10 particelle virali per causare un’infezione. Nella maggior parte dei casi documentati la trasmissione è avvenuta mediante il consumo di acqua o alimenti contaminati. Sono possibili epidemie legate al consumo di alimenti contaminati da parte di un alimentarista, produttore o distributore, subito prima del consumo. Le epidemie possono essere associate al consumo di frutti di mare crudi, insalate, frutti di bosco, acqua contaminata, gelati, ecc. L’unica forma di controllo efficace consiste nell’attuazione di rigorose misure igieniche nella manipolazione e distribuzione di cibi e di bevande. I Norovirus sopravvivono a temperature sopra i 60 gradi e anche in presenza di cloro, normalmente utilizzato per disinfettare le acque potabili. Inoltre, persistono nelle feci dei soggetti infetti per almeno 72 ore dopo la guarigione. È quindi evidente che solo misure molto rigorose possono prevenirne la diffusione, a partire da un’accurata igiene personale degli addetti alla manipolazione e alla distribuzione dei cibi. 

Poliovirus

La Poliomielite rappresenta ancora una minaccia. Recentemente, è stata dichiarata l’emergenza sanitaria nello Stato di New York dopo un caso di poliomielite causato da un poliovirus derivato da vaccino (cVDPV). Tali poliovirus sono stati rilevati nelle acque reflue sia a New York, sia a Londra. Questa circolazione non è inaspettata, perché precedentemente osservata nei Paesi, come il nostro, che utilizzano vaccino antipolio inattivato (IPV). A differenza del vaccino orale (OPV), ancora utilizzato nei Paesi in via di sviluppo, l’IPV non induce immunità mucosale, importante per impedire la circolazione del virus. Quindi l’IPV impedisce la malattia, ma, talvolta, non blocca l’infezione. È una problematica comune a tanti altri vaccini, tra i quali gli anti-Covid. Ma i virus mutati, soprattutto del sierotipo 2, provengono dai Paesi in cui è stato utilizzato l’OPV, ma, purtroppo, omettendo il sierotipo 2, poiché si riteneva, erroneamente, ormai eradicato. Questa misura ha creato le lacune immunitarie che hanno portato alla drammatica proliferazione di virus mutati di tipo 2. Fortunatamente, nel 2020 è stato scoperto un ceppo Sabin più stabile del sierotipo 2 originale. Sono state somministrate oltre 500 milioni di dosi, e non è stato registrato nessun focolaio da virus derivato da vaccini. Similmente, ceppi geneticamente stabili di sierotipi 1 e 3 sono stati realizzati e sono in fase di valutazione clinica.
Nel nostro Paese occorre persistere nella somministrazione del vaccino inattivato nel corso del primo anno di vita, nell’ambito della vaccinazione esavalente. Ma bisogna anche non mancare i richiami nel corso del sesto anno di vita e nel corso dell’adolescenza, nell’ambito della vaccinazione tetravalente che comprende anche anti-Tetano-Difterite-Pertosse. È necessario raggiungere coperture superiori al 90-95%.

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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