Associazione talassemici del Garibaldi e ADVS-FIDAS insieme per la donazione del sangue

Associazione talassemici del Garibaldi e ADVS-FIDAS insieme per la donazione del sangue

1 Agosto 2019 Redazione 0

Dobbiamo starcene ad aspettare … che qualcuno di buona volontà, di punto in bianco, se la pensi e dica “oggi vado a donare il sangue, perché c’è bisogno di me!” ? Crediamo che questo sia possibile, guardandoci intorno e negli occhi, per dirci con sincerità la verità, tutta la verità? Forse qualcuno, ma proprio uno, due…  (?) e se così fosse sarebbe già una bella cosa, una notizia da diffondere subito. Il più delle volte, invece, ci vuole tanta pazienza, tanto impegno (ma, forse, non proprio così tanto!) nell’aprire il cuore della gente, che è sì generoso, ma solo se stimolato, e questo è quanto ci insegna la dura realtà. Della carenza di sangue che si acutizza nel periodo estivo, delle richieste di sangue sempre più affannate e che si sovrappongono, dei media che non mancano di annunciare qua e là, in questa o quella regione, e anche in Sicilia e nei nostri ospedali la carenza di sangue! Ecco che, come buona notizia – e che fortunatamente non è l’unica  – l’ATOG, che in sigla rappresenta l’Associazione di talassemici dell’Ospedale Garibaldi di Catania, ha preso i contatti con la Bax – Energy Italia, ad Acireale (nella sede del Credito Siciliano), e in collaborazione con l’ADVS FIDAS di Catania  ha organizzato una giornata di sensibilizzazione alla donazione di sangue e nello stesso tempo,  già sul posto di lavoro, l’autoemoteca pronta per i necessari prelievi di idoneità!

A presentare i bisogni di sangue per la necessaria terapia trasfusionale degli oltre 250 talassemici assistiti al Garibaldi (con un consumo annuo di quasi 6500 unità di sangue!) si è fatta carico la vicepresidente dell’ATOG Milena Nicotra, che ha dato l’ input necessario all’invito alla donazione. A seguire ha preso la parola il direttore sanitario dell’ADVS FIDAS Vincenzo Caruso, già direttore della Talassemia del Garibaldi , che ha riferito l’esperienza diretta dei benefici della terapia trasfusionale in questa specifica patologia, oggi a prognosi aperta,  e delle ormai accertate evidenze di una trasfusione sicura per i riceventi grazie ai criteri di selezione dei donatori di sangue e agli esami che accompagnano ogni donazione. Il risultato congiunto – della collaborazione pazienti e volontari, pazienti e medici –  è quanto di più soddisfacente ci si potesse aspettare in questa esperienza: ben trenta aspiranti donatori hanno riempito il questionario previsto nella scheda del donatore e quasi tutti si sono sottoposti al prelievo per gli esami di idoneità, la cosiddetta pre-donazione. Nei dirigenti e  dipendenti tutti, abbiamo visto un clima di fiducia e disponibilità che non possiamo far passare inosservato, soprattutto quando questo si traduce in concreti gesti. Ora, dopo le opportune verifiche sugli esami di sangue e sui tempi della donazione (si sa che in alcuni casi, a motivo di recenti viaggi in zone ad endemia malarica, per esempio, si deve rimandare la donazione di sangue intero di alcuni mesi oppure sciftare verso la donazione di plasma, anch’essa necessaria – eccome, se necessaria!), si farà il passo successivo: la donazione! Ma si comincia così… e guai a stare solamente a guardare, ché tanto ci pensano gli altri, che non sono problemi miei … Sì, invece, che lo sono: Che il sangue ci sia in ospedale è anche un mio interesse, perché può salvare una vita – una qualunque vita! – e, per i malati cronici come i talassemici, ma non solo, può anche solamente …. farla vivere meglio, in qualità e serenità!

Vincenzo Caruso

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Redazione

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