Antonio Granata: “Ecco la formula per ridurre la dialisi in Sicilia”

Antonio Granata: “Ecco la formula per ridurre la dialisi in Sicilia”

23 Gennaio 2017 di: Nuccio Sciacca 0

Intervista al Presidente dei nefrologi siciliani che vede nell’aumento delle donazioni e nel potenziamento delle unità operative una priorità non più eludibile.

  • Presidente Granata, è tutto in una formula matematica la soluzione del problema dialisi nella nostra regione?
  •  (n2 + t3) = d½   oppure (nefrologia2 + trapianti3) = dialisi½ . Essa deriva dalla  constatazione che in Sicilia, su una popolazione di oltre 5 milioni di abitanti, sono circa 450.000 i pazienti affetti da malattia renale cronica a vari stadi e circa 5.000 in trattamento dialitico. Numeri, questi ultimi, significativamente più alti rispetto alla media nazionale. Tra i principali fattori chiamati in causa, l’esordio ed il decorso paucisintomatico della malattia renale cronica.
  • Ed allora come affrontare una patologia così subdola che nella popolazione generale presenta percentuali di prenetazione nettamente superiori a quanto riscontrato nella malattia diabetica, nei tumori e negli accidenti cardiovascolari?
  • Semplice, basta applicare l’equazione (n2 + t3) = d½; dove n sta per nefrologia, t per trapianti e d per dialisi. La nefrologia è quella branca della medicina che studia le malattie renali con il fine principale di evitarne la disfunzione cronica e quindi il ricorso alla dialisi. Nell’equazione viene riportata n2 per indicare che per avere la massima espressione deve avvalersi della prevenzione (diagnosi precoce) e di un corretto inquadramento diagnostico-terapeutico (ad es., biopsia renale, attento studio Doppler, etc.,). Il trapianto di rene, rappresenta la terapia di prima scelta nei soggetti che, ormai nella fase dell’uremia terminale non hanno altra terapia se non quella di ricorrere alla dialisi o al trapianto. Nell’equazione viene riportata t3 per sottolineare alcuni aspetti peculiari che stanno alla base del successo del trapianto (cultura alla donazione, rete con le altre discipline, trasparenza). In primo luogo, i soggetti con pluricomorbidità (ad es., diabete mellito, tabagismo, ipertensione, storia di accidenti cardiovascolari, etc.,) devono avere la consapevolezza di eseguire almeno una volta l’anno dei controlli mirati alla ricerca di proteine nelle urine ed alla determinazione della velocità di depurazione del sangue ad opera dei reni, mentre per i soggetti senza fattori di rischio ed oltre i 50 anni si consiglia un semplice controllo della funzione renale ogni due anni.
  • Quanto è importante la donazione degli organi?
  • La ricerca scientifica promette, in un futuro non remoto, significative possibilità di cura del nefropatico ed il trapianto, grazie ai progressi in tema di terapia immunosoppressiva, ha consentito e potrà consentire alle migliaia di nefropatici che potranno ricevere il “dono” di un rene, di ritornare ad una vita pressoché normale.
  • Le priorità?
  • Forte orientamento  organizzativo e sociale alla Prevenzione, corretto inquadramento diagnostico-terapeutico delle malattie renali, ricerca e cultura  della donazione, sono le pietre miliari su cui le Istituzioni politico sanitarie  Regionali, la Società Italiana di Nefrologia, la Fondazione Italiana del Rene, L’Associazione Nazionale Emodializzati ed il Centro Regionale Trapianti ed i Medici di Medicina Generale sono chiamati a mettere insieme con impegno le conoscenze e le competenze di  ognuno, affinché si possa passare dall’utopia di una Sicilia “senza” dialisi “ alla realtà di una Sicilia in cui l’impatto della “dialisi” risulti  fortemente ridimensionato. A guadagnarne sarebbero non solo i pazienti, ma anche la famiglia, i contribuenti e la società, che è possibile definire veramente “civile”, solo quando si fa realmente carico dei problemi della collettività e del proprio territorio.

 

Autore

Nuccio Sciacca

Direttore responsabile


Email: nucciosciacca@cataniamedica.it

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