I Carabinieri del Nas di Catania hanno sequestrato ad Adrano uno studio dentistico condotto da un falso dentista. All’arrivo dei militari, il locale era colmo di persone in attesa di essere ricevute dal falso professionista. Nulla lasciava presagire che i pazienti si trovassero in quel momento all’interno di quello che, pur avendone le sembianze, non era un vero studio odontoiatrico: ambienti curati, arredati e attrezzati con apparecchiature costose e di nuova generazione. Nel falso studio sono stati posti i sigilli da parte dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità e sono stati sequestratati i locali mentre il falso dentista è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di “esercizio abusivo della professione di odontoiatra”. Immediata la reazione del Presidente CAO, Gianpaolo Marcone condivisa dal Presidente dell’Ordine, Massimo Buscema: “Come Ordine e come CAO di Catania facciamo un plauso per l’operazione dei Nas. Ribadiamo che quest’ultimo episodio conferma si tratta di una piaga tutta e solo italiana dove si stimano essere almeno 10mila i falsi dentisti (dati EURES). Il nostro impegno contro l’abusivismo però continua con rinnovato impegno avendo come primo obiettivo la tutela della salute del cittadino. Bastin pensare a questo proposito ai danni sulla persona ed alla possibilità di diffusione di gravi infezione come Epatiti ed HIV senza tenere conto del danno erariale stimato in 75 milioni di Irpef. Esiste oggi la necessità di inasprire le sanzioni riformando il 348 del Codice Penale perchè allo stato attuale le multe vanno da 103 a 515 euro ed a 6 mesi di reclusione ma siccome esiste la possibilità di patteggiare la pena nessuno sconta alcuna pena reclusiva. Oltre che inasprire le pene bisogna anche il reato rientri in quelli del danno alla integrità alla persona e che gli strumenti vadano confiscati e assegnati, ad esempio, a organizzazioni sociali che operano a sostegno dei meno abbienti, dei tossicodipendenti o degli immigrati per evitare il rischio che vengano ricomprati dagli stessi abusivi o da loro prestanome”. Nel caso specifico la CAO di Catania ha anticipato che chiederà al Consiglio dell’ Ordine di costituirsi parte civile a tutele della salute dei cittadini.